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CORRIERE DELLO SPORT. Hernanes: «Andrò al Mondiale, ma prima del 2014 sogno successi con le Lazio»
Il centrocampista brasiliano vuole diventare grande in biancoceleste
CORRIERE DELLO SPORT. Hernanes: «Andrò al Mondiale, ma prima del 2014 sogno successi con le Lazio»
Il centrocampista brasiliano vuole diventare grande in biancoceleste
FORMELLO – La Fontana di Trevi come sfondo, una monetina da lanciare, quale sarebbe il desiderio di Hernanes? Glielo hanno chiesto i giornalisti brasiliani. Ma il Profeta è abituato a crearsi destino e fortuna: «Non credo a queste cose, credo nella volontà di realizzare i propri sogni. Io ne ho due: giocare la Coppa del Mondo nel 2014 e fare qualcosa di bello con la Lazio da qui a quella data. Sono le cose che voglio per la mia vita», come riporta Il Corriere dello Sport.
«Calma e fiducia, questa è la mia forza» , dice Hernanes. Giocherà di nuovo dal primo minuto stasera contro il Chievo, lui crede in una Lazio da scudetto: «La base dell’anno scorso è rimasta, la Lazio si è rinforzata. Se possiamo batterci per il titolo? Sì, possiamo farlo, vedremo dove riusciremo ad arrivare. Fino a quando saremo in condizione lotteremo per il primo posto. Questo deve essere il nostro pensiero fino alla fine. Più forti di Milan e Juve? Non lo so. Ma fino a quando qualcuno non andrà in fuga noi ci batteremo» , ha confessato in tv. A Roma si sente a casa, vuole restare nella Lazio: «Sono molto felice, penso solo alla mia crescita, non guardo al futuro, mi godo il presente, mi piace stare nella Lazio e se rimarrò sarà un bene» . Klose ha stupito anche lui: «E’ una grande persona, un grande professionista. E’ molto umile nonostante la carriera che ha avuto, sono diventato un suo fan. E’ un giocatore che conoscevo, ma dal vivo mi ha stupito ancora di più. Sa giocare il pallone, è veloce, segna, mette gli altri davanti alla porta. Non è un attaccante egoista, non è un bomber che vuole solo segnare, mi ha sorpreso» .
Hernanes il trequartista, ma anche la mezzala. Nel Brasile potrebbe giocarsi il posto con Ronaldinho e Kakà: «Ho cambiato tanti moduli e tante posizioni, mi sento privilegiato. Sono cresciuto molto, il mio obiettivo è stato sempre questo. Oggi posso giocare in marcatura, gestire la palla, tirare, servire i compagni. Il calcio è un gioco di movimento, non è un gioco per robot, può stare avanti o dietro, devi sapere cosa fare, io sono tutto questo» .
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