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CORRIERE DELLO SPORT. HERNANES prende il volo
Una sintesi del Corriere Dello Sport. L’ultima sorpresa del Profeta. Vuole ottenere la licenza e diventare pilota per hobby…
CORRIERE DELLO SPORT. HERNANES prende il volo
Una sintesi del Corriere Dello Sport. L’ultima sorpresa del Profeta. Vuole ottenere la licenza e diventare pilota per hobby…
Il Profeta vuole volare. “Ognuno di noi può determinare il proprio limite“, ed Hernanes, 66 presenze e 19 gol con la maglia della Lazio, 26 anni, contratto fino al 2015, di limiti non vuole averne. Neppure quelli imposti dalla gravità, dall’assenza di ali. Vuole volare: e sta prendendo un brevetto da pilota, come riporta il Corriere dello Sport a firma Rindone. Che sia sempre stato studioso, di Bibbia, e da qui il suo soprannome, e non solo, di filosofia, storia e chimica, si sapeva. Spesso nei viaggi prepartita si immerge nelle letture, ed il suo guru stesso, Jota Alves, gli ha spiegato il calcio attraverso Aristotele. Aerei leggeri, ovviamente, non di linea, il Profeta si sta applicando per premiare la sua nuova passione, e stupire ancora. La sua curiosità è nota, come dice Reja: “è una spugna, apprende tutto“. Divora tutta, anche il cibo, ma ha un metabolismo veloce, assimila in fretta. Gli piace la buona cucina, e imparare buone ricette dal cuoco Giocondo: “Mi piaceva imparare a cucinare già quando ero in Brasile, quando sono arrivato a Formello ho conosciuto il nostro cuoco Giocondo e ci fa sempre cose buonissime. Ho voluto subito imparare da lui e piano piano ci sto riuscendo, dal risotto alla crostata alla pizza”, ha confessato ai Signori del Calcio su Sky. Pare abbia fatto un corso anche per diventare sommelier. Hernanes studia anche per giocare a calcio. Pare abbia imparato a correre seguendo gli sprint di Bolt, attraverso alcuni dvd. E continua a specializzarsi anche nella tecnica calcistica, seguendo le indicazioni di Jota Alves: “Per me è tutta una questione di testa, è questo che fa la differenza tra un giocatore sopra la media e uno normale”. Da piccolo già stupiva, a 12 anni da destro naturale che era si è intestardito, ha voluto diventare mancino, consigliato dal padre:“Mi piaceva il modo in cui i mancini facevano le cose, come scrivevano, come calciavano, per me avevano un altro stile“. Non a caso cominciò terzino sinistro, poi terzino destro, ed ha anche giocato centrocampista basso e punta. Ora nella Lazio staziona sulla trequarti, e le sue trasformazioni non sono finite: in questo momento non facile, vorrebbe di nuovo spiccare il volo.
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