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CORRIERE DELLO SPORT. LAZIO, una notte sbagliata

Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Champions più lontana dopo il ko di Udine: solo un punto nelle ultime quattro gare…

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CORRIERE DELLO SPORT. LAZIO, una notte sbagliata

Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Champions più lontana dopo il ko di Udine: solo un punto nelle ultime quattro gare…

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Grande ammucchiata a quota 55, grande ammucchiata finale davanti alle panchine. La Lazio perde la partita, un paio di giocatori per infortunio e un altro paio per una rissa che Bergonzi non ha saputo sedare, gestendo la situazione da dilettante. Finale di campionato che si preannuncia caldissimo. La Lazio non è riuscita a limitare i danni: è stata perseguitata anche dalla cattiva sorte (due infortuni in meno di quarantacinque minuti). Un punto nelle ultime quattro partite: un bottino che ha consentito alle altre concorrenti di riagguantare la terza posizione. L’Udinese ha ottenuto quel che voleva. Non vinceva dallo scorso 7 aprile e nelle ultime nove gare aveva ottenuto un solo successo. Ieri ha agguantato il secondo, quello più importante. Già prima dei risultati del pomeriggio si sapeva che la sfida del Friuli sarebbe stata un vero e proprio spareggio. Ma dopo la vittoria dell’Inter, i caratteri da partita a eliminazione diretta si sono ancora di più accentuati con la Lazio bisognosa di riaprire un piccolo solco con il Napoli e i nerazzurri e l’Udinese consapevole che quella era l’ultima spiaggia: o riusciva con una vittoria ad agganciare quota 55 oppure dava definitivamente addio alle speranze Champions. Proprio la pesantezza della posta in gioco induceva Reja a un piccolo esercizio di pretattica: ufficialmente dava una formazione, poi in campo faceva scaldare un uomo in più, quindi decideva di depennare dalla lista degli undici Diakitè per fare posto a Garrido e dare così corso a un prudente 4-4-1-1, con Scaloni e Garrido, due terzini a sinistra, uno davanti all’altro. Ufficialmente l’esclusione di Diakitè veniva motivata da ragioni fisiche, ma dopo quarantadue minuti le ragioni fisiche scomparivano e il ragazzo veniva spedito in campo per sostituire Biava azzoppato da Fabbrini. In meno di un tempo, i piani di Reja un po’ saltavano in aria perché l’allenatore veniva obbligato a bruciare due cambi visto che cinque minuti prima di Diakitè mandava in campo Cana per sostituire un sofferente (al ginocchio sinistro) Matuzalem. La Lazio faticava a uscire dalla propria metà campo ma in un caso con Konko riusciva a mettere al centro un pallone che Rocchi di testa provava a spedire sotto la traversa trovando un Handanovic molto reattivo.

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