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CORRIERE DELLO SPORT. Una Lazio da scudetto, 10 motivi per crederci
Il Corriere dello Sport analizza il momento Lazio guardando anche al futuro
CORRIERE DELLO SPORT. Una Lazio da scudetto, 10 motivi per crederci
Il Corriere dello Sport analizza il momento Lazio guardando anche al futuro
(getty images)
MIRO KLOSE. Il fattore Klose: è il primo motivo per cui la Lazio può credere nello scudetto. Sei gol in dieci partite di campionato, otto reti in 13 partite totali giocate con la maglia biancoceleste. Il tedesco è decisivo, determinante, può essere davvero l’uomo dello scudetto, sta incidendo come nessuno in serie A in termini di gol, assist (due) e rendimento.
L’ORGANICO. La rosa ampia che ha permesso al tecnico di resistere in questo periodo in cui gli infortuni potevano mettere in ginocchio la Lazio. Si sono fatti male Mauri, Matuzalem, Biava, Stankevicius e Gonzalez negli ultimi tempi, la Lazio ha giocato 7 partite in 22 giorni e ha comunque vinto 5 volte. Il tecnico ha sfruttato la duttilità di alcuni giocatori.
LO SPOGLIATOIO. Tutti uniti, è il motto del nuovo spogliatoio della Lazio. Nessuno si lamenta e alza polveroni, Reja e i giocatori hanno stretto un patto dopo la sconfitta con il Genoa: il malessere del tecnico in quei giorni fu fortissimo, minacciò di dimettersi, ma la squadra gli fece sentire affetto e stima.
LA DIFESA. Due gol subiti nelle ultime cinque partite di serie A, la difesa della Lazio è tornata di ferro così come lo è stata l’anno scorso, se continuerà a reggere la squadra potrà davvero arrivare in fondo. Marchetti sta rigiocando sui suoi livelli, non è stato facile rigenerarsi dopo un anno di inattività. Konko è una scoperta, Biava, Dias e Radu delle certezze; e anche Diakitè sta crescendo.
L’OLIMPICO. Tre punti con la Roma, un punto con il Catania, tre punti con il Parma: la Lazio sta riconquistando l’Olimpico e dovrà fare ancora meglio in casa. In futuro in rendimento casalingo dovrà migliorare ulteriormente. Se la Lazio manterrà il rendimento fatto registrare finora lontano da Roma e riuscirà a comportarsi alla stessa maniera in casa allora sì che la classifica potrà diventare ancora più prestigiosa.
RINASCITA CISSE. Aspettando Cisse, aspettando i suoi gol, aspettando che torni a bucare la rete. Il sogno scudetto potrà realizzarsi se l’attacco della Lazio segnerà a raffica, è nelle sue potenzialità. Cisse è un cannoniere nato, più volte in carriera si è laureato re dei marcatori; lui stesso è consapevole di essere in un momento negativo, ma sa anche che non è uno che molla.
IL MERCATO. A gennaio la Lazio potrebbe rinforzarsi. La società è attenta, il presidente Lotito si è detto disponibile ad intervenire. A Reja serve una mezzala sinistra, sta adattando Lulic nel ruolo e l’infortunio di Mauri (rientrerà a marzo) ha complicato i piani sulla trequarti (non c’è un sostituto di Hernanes).
I TIFOSI. Canti e cori, una festa continua ogni domenica, ogni volta che la Lazio scende in campo. I tifosi biancocelesti sono il dodicesimo uomo, stanno aiutando la squadra a vincere, le stanno accanto, non l’hanno lasciata mai sola. I fischi si erano fatti sentire dopo la sconfitta contro il Genoa, ma il derby ha rasserenato gli animi. Le contestazioni nei confronti di Lotito sono state messe da parte per il bene della squadra e per non concedere alibi a nessuno.Oggi si vince tutti insieme e tutti insieme si può sognare.
LE PROSPETTIVE. Il presente vale il primo posto in classifica, ma questa Lazio può crescere ancora. La Lazio è prima e può esserlo anche in prospettiva. Gli infortuni hanno frenato gente come Matuzalem, Biava e Gonzalez, già dopo la pausa saranno dei rinforzi aggiuntivi. «Non abbiamo mostrato tutte le nostre potenzialità», dicono i giocatori nelle interviste. La loro è una promessa.
L’ESPERIENZA. La Lazio è grande, lo è per quanto sta facendo, lo è nel senso dell’età. L’esperienza è un validissimo motivo per credere nella conquista dello scudetto. L’età media della squadra è aumentata rispetto all’anno scorso, sfiora i 29 anni. Negli anni scorsi i biancocelesti hanno commesso errori ingenui e li hanno pagati a caro prezzo.
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