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Cragnotti: “Bielsa ha carisma. Si vince senza le prime donne”

NOTIZIE LAZIO – Il Presidente dello Scudetto ricorda anche i successi del 2000…

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NOTIZIE LAZIO – 23 maggio 2016-23 giugno 2013: è passato esattamente un mese dalla terza edizione dell’evento ‘Di Padre in Figlio’. Nella sera a tinte biancocelesti era presente anche Cragnotti, lo storico presidente dello Scudetto, che è intervenuto quest’oggi ai microfoni di RadioSei: “Sono stato sbalordito dalla gente che è venuta, come due anni fa. Abbiamo riempito l’Olimpico, a questa maglia si vede che c’è affetto. E’ sempre un’emozione vedere di aver lasciato il segno in tante persone che ancora mi seguono con affetto. Mi meraviglia e mi fa felice, sono passati tanti anni. Evidentemente quello che avevamo costruito era grande e siamo entrati nella storia. Che speriamo si ripeta, non vogliamo vivere di ricordi!”.

Sulla cessione di Signori e i conseguenti attriti con i tifosi:

“Si è sempre cercato, quando ero presidente, di trovare nuovi equilibri con il dialogo e poi i risultati. L’intento di tutti era quello di ottenere risultati, la Curva ci seguiva con affetto”.

Alcuni ricordi rimangono indelebili…

“La vittoria più bella è la finale con il Manchester, ma anche lo scudetto quando nessuno se l’aspettava. Eravamo convinti di terminare al secondo posto. E’ stata un’attivita frenetica, anche le cessioni, il mercato, come il caso di Boksic. Abbiamo avuto la fortuna di essere persone che pensavano con cinque/dieci anni di anticipo rispetto a ciò che il calcio stava facendo. Ricordo le discussioni in Lega, mentre noi davamo un taglio più manageriale al calcio. I club ci avrebbero seguito poi. Ancora oggi incontro i romanisti che mi raccontano: “Ci ha fatto soffrire, meno male che ha lasciato la Lazio””.

Sulla scelta di Bielsa:

“Non lo so, ha una grande personalità e un carattere forte. Penso che una squadra per essere vincente deve esserlo nel suo organico, senza protagonismi o prime donne. Che sia un grande allenatore è indubbio. Il tecnico deve avere un’ascendete sui giocatori e deve andare d’accordo con lo staff e i dirigenti. Ci deve essere un collettivo che ragiona insieme, senza imput di autoritarismo. Se Lotito assume questo allenatore, significa che vorrà cedere un po’ lo scettro del comando al mister”

R.C

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