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CRAGNOTTI: “La mia Lazio paragonabile al Barcellona di oggi. Pioli mi ha colpito!”
L’ex presidente aggiunge: “Felipe Anderson avrebbe giocato anche nella mia Lazio. Probabilmente abbiamo vinto anche poco rispetto a quanto potevamo”…
NOTIZIE LAZIO – A margine dell’evento “Campioni Sempre”, organizzato per celebrare il 15° anniversario della vittoria del secondo Scudetto, l’ex presidente Sergio Cragnotti viene intercettato dai microfoni dei cronisti presenti. Queste le sue parole: “Abbiamo fatto qualche cosa di straordinario, attraverso un lavoro fatto con grande professionalità e di grande investimenti. Siamo riusciti a far diventare la città di Roma, grazie alla Lazio, la Capitale dello sport internazionale e nazionale. Si creò un grande duello Roma-Lazio, che si è ricreato anche nel presente, visto gli obiettivi stagionali di questo campionato delle due squadre. Si è imitato quello che si faceva nel nord Italia: al centro e al sud non si riusciva a gareggiare di pari passo con le grandi squadre. Si costruì un grande team di calciatori e uomini che poteva competere a livello internazionale e nazionale”.
Sul giorno dello scudetto
“Il 14 maggio rappresenta la storia della Lazio, tutto ciò che ha vinto, lo ha fatto con sacrificio. La Lazio meritava da tempo di vincere quello scudetto. Probabilmente abbiamo vinto poco, ma si gareggiava con grandi squadre, basti pensare alle sette sorelle di Serie A. Mi ricordano come un presidente vincente perché la Lazio ha vinto poco nella sua storia calcistica. In quel momento vincemmo e fummo paragonati alle grandi società internazionali. Se ricordate Ferguson ha detto di avere il rimpianto di non aver battuto quella squadra, che può essere comparata al Barcellona di oggi”.
Sulla Lazio di oggi
“La Lazio di oggi mi piace tanto, è una squadra competitiva questa allestita dal presidente Claudio Lotito. Se crede nelle sue potenzialità può fare tanto, senz’altro questa Lazio può arrivare al secondo posto se ci crede”.
Sulla prossima finale di Coppa Italia
“Non saprei, perché la Juventus è un momento magico, riesce a tenere testa al Real Madrid in Spagna”.
Sulla trasferta in Champions contro il Valencia
“Avevamo vinto a Torino, sconfiggendo la Juventus e alcuni giocatori non erano concentrati al massimo a Valencia”.
Sulla rosa dello Scudetto del 2000
“Credo che il merito sia di tutti, meritavano con la grande professionalità che hanno mostrato nell’arco degli anni anche passati di vincere. Sono dei grandi professionisti e dei grandi uomini, che hanno ottenuto dei grandi successi successivamente”. Simeone sulla panchina della Lazio? Non sta a me deciderlo, spetta al presidente Lotito. Vedremo se saprà credere agli uomini del passato e dare a loro anche delle possibilità”.
Su Pioli
“Sono rimasto positivamente colpito da Pioli, per il lavoro che ha fatto. Sta cambiando la mentalità dei giocatori. E’ un ottimo gruppo e bisogna credere nella propria professionalità e possibilità per raggiungere questo secondo posto che è nelle possibilità della Lazio. Quanto è cambiato il calcio da quando non c’è Cragnotti? Tantissimo, soprattutto nella regia degli uomini che lo gestiscono sia a livello nazionale che internazionale. Prima c’erano i presidenti, oggi ci sono team di grandi professionalità che riescono a competere a grandi livelli”.
Sul rush finale della Lazio
“Sarà durissima, ma questa squadra ha dimostrato di avere delle individualità fortissime come Biglia, Anderson Candreva. Credo molto in questa squadra. Cosa invidio della Lazio di Lotito? Ci sono molte professionalità mentre nella nostra Lazio c’era una squadra che ormai aveva raggiunto un’amalgama, una complicità molto grande per vincere e gareggiare a grandi livelli”.
Su Felipe Anderson, Mancini e Mihajlovic
“Il brasiliano nella mia Lazio? Sì senz’altro ne avrebbe fatto parte. Mancini e Mihajlovic? Sono dei grandi professionisti e dei grandi uomini che hanno cambiato il volto della Lazio. Infatti io li scelsi, insieme all’allenatore, e completarono un grande elenco di campioni e di uomini”.
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