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CRAVERO: “La sfida contro l’UDINESE è un’occasione unica per sfatare il tabù trasferta”
L’ex difensore biancoceleste applaude Reja: “ha il merito di aver messo un po’ più di ordine e dato un maggiore equilibrio. E se Klose avesse segnato a Bologna sarebbe arrivata un’altra vittoria”…
NOTIZIE SS LAZIO – «L’Udinese è in crisi sia di risultati che di gioco e ciò che mi lascia davvero perplesso è che le squadre di Guidolin raramente negli hanno subito imbarcate come sta capitando ora, ma sono sempre sembrate compatte. Per la Lazio affrontare ora l’Udinese può essere una buona opportunità per riacciuffare i tre punti in trasferta». Sono le parole dell’ex biancoceleste Roberto Cravero rilasciate ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7. L’ex difensore parla anche della nuova LAZIO di Reja: «Petkovic aveva il suo modo di giocare. Io non ho visto una Lazio giù fisicamente. In quindici giorni non possono cambiare più di tanto le cose, ma Reja ha il merito intanto di aver messo un po’ più di ordine e dato un maggiore equilibrio. Ricordiamo che la Lazio di Reja era andata vicino per due volte alla qualificazione in Champions. Se Klose avesse spinto in rete quel pallone a Bologna la Lazio probabilmente avrebbe vinto anche lì. Certo il gioco ancora non c’è, mancano forse gli inserimenti senza palla e qualcosa va ancora migliorato ma con il tecnico goriziano la Lazio ha dimostrato maggior solidità soprattutto in difesa, cosa che prima con Petkovic non si vedevano». Infine un’analisi sulla “crisi” dei difensori in Italia: «In questo momento credo ci sia un ricambio generazionale. Ci sono stati momenti in cui abbiamo generato tantissimi portieri, poi tanti liberi. Effettivamente ora mancano un po’ i difensori di spessore, forse perché in Italia una volta si giocava a uomo. Ora con i cambiamenti tattici che ci sono stati, si è assimilata la marcatura a zona ma forse si è persa un po’ la giusta attenzione e concentrazione. Ad esempio, per fortuna della Lazio in occasione del gol di Klose contro l’Inter, Ranocchia compie un errore clamoroso lasciando il tedesco libero di impattare il pallone, cosa che una volta non sarebbe mai successa.Credo che a questo punto occorra partire dai settori giovanili e curare ancora di più la marcatura, senza tornare necessariamente a uomo. Biava in effetti è ancora un difensore vecchia scuola che ha assimilato certi meccanismi ,mentre i ventenni di oggi hanno qualche lacuna nel marcare. Se non cambierà qualcosa credo che continueremo ad avere difficoltà in quel reparto in Italia».
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