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Cristiano Sandri: “Il segreto di questa Lazio è il senso di appartenza che ha creato Pioli”
Il fratello di Gabriele aggiunge: “Proprio a Maggio di quest’anno festeggeremo i 5 anni dalla nascita della Fondazione, ma in Italia c’è questa cattiva abitudine di dimenticare in fretta tutto”…
NOTIZIE LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Elle Radio, nel corso della trasmissione “I Laziali Sono Qua”, Cristiano Sandri, il fratello del nostro indimenticato Gabriele, ha parlato del momento che sta attraversando la Lazio:
Cristiano, da grande laziale quale sei, ci dici quanto ti piace questa squadra?
Molto e sinceramente non mi aspettavo una stagione del genere. Complimenti al Mister, ai giocatori e alla Società, che ha allestito un buon organico. Quello che più mi piace è lo spirito e il senso d’appartenenza che è riuscito a creare Pioli. Era da tempo che non provavo delle emozioni così forti nel vivere la Lazio. Il momento dopo la qualificazione a Napoli con l’abbraccio e il canto dell’inno al centro del campo mi ha toccato particolarmente.
Hai visto la partita di ieri contro l’Atalanta?
Sì, purtroppo abbiamo commesso un mezzo passo falso. Ho visto qualcosa in meno rispetto al solito, ma speriamo che con il rientro di qualche titolare la squadra possa tornare ad esprimersi al massimo livello e a raggiungere traguardi prestigiosi.
Mancano 5 partite al termine della stagione. 4 di campionato e 1 di Coppa Italia. Come credi che si concluderà questa annata?
Innanzitutto mi auguro di rivedere presto in campo De Vrij e Biglia, due calciatori che spostano molto gli equilibri. Non che gli altri non abbiano fatto bene, ma per raggiungere almeno il terzo posto credo siano determinanti i loro recuperi. Se sarà così credo che ci potremmo giocare l’accesso alla Champions League fino all’ultima giornata. Discorso diverso per la finale di Coppa Italia con la Juventus. Lì sarà una partita secca e penso che possa accadere di tutto. Non vedo una favorita per la vittoria finale.
Senti Cristiano, dopo aver parlato di Lazio, vorremmo affrontare il tema Fondazione. Molte persone, dopo i primi tempi in cui se ne parlava molto, sembra che se la siano dimenticata. Ci dici com’è la situazione attuale?
Avete toccato un tasto dolente, ma che allo stesso tempo ci inorgoglisce. Proprio a Maggio di quest’anno festeggeremo i 5 anni dalla nascita della Fondazione. Facendo una battuta un po’ amara, credo che qualcuno sperasse che saremmo durati molto meno. Come avete giustamente detto, dopo un primo periodo dove c’era molta partecipazione ed interesse, la gente si è via via allontanata. Siamo tuttavia orgogliosi delle iniziative intraprese: dai premi letterari alla questione dei donatori di sangue, dall’impegno nelle carceri all’ultima iniziativa sugli striscioni più belli creati dalle scuole. In Italia c’è questa cattiva abitudine di vivere intensamente il momento e di dimenticare in fretta tutto come se niente fosse successo. Onestamente sono un po’ sconsolato, ma noi non molliamo.
Sappiamo che la Fondazione cercherà di contribuire concretamente ad un’altra causa che noi abbiamo deciso di sposare in pieno, quella relativa alla vicenda di Chiara Insidioso…
Assolutamente. Ho seguito l’intera vicenda e, da persona che ha vissuto certe situazioni, cercherò di fare il possibile per aiutare Chiara. Mi auguro che più persone possibili possano aiutare questa ragazza di appena vent’anni, che sta vivendo qualcosa che non merita.
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