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La Nord: “Non erano cori razzisti. La Curva non si può disgregare”

La tifoseria organizzata: “Abbiamo tanti giocatori di colore, non si tratta di razzismo…”

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Pubblicato il 4/02 alle ore 18:45

NOTIZIE LAZIO – Ognuno paghi le proprie conseguenze: così è stato per la tifoseria biancoceleste, che a causa dei cori ritenuti razzisti nei confronti dell’avversario Koulibaly, Curva e Distinti Nord saranno chiusi per due turni in casa, oltre la multa di 50mila euro inflitta alla società biancoceleste. Ha avuto la possibilità di replicare, quanto è successo ieri all’Olimpico, uno degli esponenti della Curva ai microfoni di Radiosei.”Non essendoci noi in quella curva ovviamente ora ci sono famiglie e bambini, come questa società preferiva da tempo. Non si dovevano più sentire cori contro Lotito o cori definiti razzisti, ma ieri è successo comunque. È diventata una cosa continua, allora non siamo solo noi. Quei cori non sono razzisti, come ben spiegato da Pioli. Nella Lazio ci sono tanti giocatori di colore, non si tratta di razzismo. Poi tanti si indignano per i soliti cori contro i napoletani, ma potrei elencare tanti cori contro di noi: non è sempre razzismo? Purtroppo pensano che chi rovina il calcio siamo noi tifosi, adesso che non ci siamo più a cosa si attaccheranno? Dicono di aver eliminato la parte violenta, eppure hanno preso due giornate di squalifica. Le istituzioni si dovrebbero svegliare. Lo stadio deve essere un luogo di culto e goliardia. Questa curva non si può disgregare così, qualcosa faremo. Saremo presenti prossimamente con qualche iniziativa. Riproporremo anche l’evento ‘Di Padre in Figlio'”.

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