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Da Selmosson a Vieri e Batigol una storia di sgarbi nel derby-mercato

LA REPUBBLICA (G.Cardone e M.Pinci)- Una rivalità che si gioca su tutti i fronti…

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- E’ una delle rivalità più sentite del campionato italiano e la partita si gioca su ogni fronte, mercato incluso. Lazio e Roma hanno spesso puntato su operazioni volte a strappare ai cugini un pezzo importante conteso sul mercato. Il più antico caso documentato è quello riguardante il laziale SELMOSSON, ceduto alla Roma nel ’58 per 135 milioni di lire, che suscitò le ire del popolo biancoceleste sceso poi in strada per protestare. Ci vollero 18 anni perché la “vendetta” laziale si compisse. Nel ’76 infatti il capitano della Roma Franco CORDOVA viene messo sul mercato, è l’occasione giusta per restituire lo sgarbo e la Lazio non se la fa scappare. Ma arrivando a tempi più recenti non ci si può dimenticare di quando Cragnotti nel ’99, scrive La Repubblica (G.Cardone e M.Pinci), salì su un aereo per Belgrado per strappare Dejan STANKOVIC alla Roma con la quale il club serbo aveva già un accordo. Oppure il caso VIERI. I giallorossi cercavano una punta e il nome del “bomber” sembrava il più caldo fin quando non ci si mise di mezzo la Lazio portandolo sulla sua sponda del Tevere. Anche la Roma ha avuto il suo riscatto in tempi recenti con la trattativa BATISTUTA. Quell’anno non prendere l’attaccante di Reconquista costò ai biancocelesti la perdita del titolo a favore di chi l’aveva acquistato, la Roma appunto.

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