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Dalla Francia attacco alla maglia Away: “Lazio in Europa con la camicia nera”. De Martino: “Articolo offensivo e irrispettoso”

LE MONDE – Parole dure provengono dal quotidiano francese, che attacca apertamente la tifoseria biancoceleste…

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DNIPRO-LAZIO – Farà il suo debutto domani in Europa League la nuova maglia da trasferta della Lazio ed è stata pesantemente attaccata con pesanti accuse di carattere politico provenienti dalla Francia.

AGGIORNAMENTO ORE 19.30 –  La testa francese Le Monde ha attaccato quest’oggi apertamente la Lazio, criticando la nuova maglia Away e titolando, in maniera offensiva: “Lazio in Europa con la camicia nera”. Il responsabile della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino, ha voluto rispondere in maniera chiara. Queste le sue parole a Lazio Style Radio 89.3.

“Quell’articolo è di una cialtroneria che ho visto poche volte in carriera. Non vogliamo e non possiamo permettere di esprimere certi giudizi. Il club ha sempre risposto a carattere internazionali, ad esempio ad affiancarsi alla tragedia che aveva colpito la redazione di Charlie Hebdo. Questa è la risposta che diamo con i fatti. Il carattere dell’articolo è ‘cialtronesco’, Le monde è una testata importante, ma abbiamo avuto la dimostrazioni che non ci sono persone importanti quanto la testata. Rinviamo il contenuto con energia al mittente, le considerazioni fatte non meritano nemmeno commento. Questa società e la sua gente ha sempre dimostrato di essere presente con valori importanti. L’accostamento è assolutamente offensivo e non possiamo permettere a nessuno di esprimere giudizi di quel tipo”.

Poi anche il responsabile Marketing Marco Canigiani ha commentato l’articolo a Repubblica.it: Resto basito nel leggere ciò che ha scritto Le Monde. Utilizzare il colore nero era l’unico modo che avevamo per impiegare anche in Europa la maglia bandiera, perché la norma Uefa ci permetteva di realizzare un disegno del genere solo con la formula tono su tono. Avremmo giocato volentieri con la maglia con l’aquila stilizzata dell’anno scorso in campionato, ma non era possibile in quanto a livello europeo viene considerato logo e avrebbe sforato le misure standard consentite. Tra l’altro, tra i vari precedenti c’è anche quello del Paris Saint-Germain di qualche anno fa, cui è stata bocciata una maglia in cui si vedeva in modo troppo evidente la Tour Eiffel. Ripeto, l’unica possibilità che avevamo era la formula tono su tono, oltretutto con una differenza di gradazione dei colori molto bassa. Abbiamo fatto molte prove nel corso degli ultimi tre mesi, fino a quando la Uefa non ci ha dato l’ok definitivo. Il colore doveva essere necessariamente scuro, in quanto la prima maglia è celeste e la seconda bianca. Non è che avessimo molte alternative”.

AGGIORNAMENTO ORE 17.00 – Look total black, con l’aquila stilizzata sul petto, ma tono su tono con diverse gradazioni di nero. Dalla Francia, sulle colonne di Le Monde, l’accusa è forte e ha dell’assurdo: “È una maglia che farà tornare dalla pensione Paolo Di Canio, il giocatore italiano dichiaratamente fascista che potrà giocare per la terza volta nella Lazio dopo la militanza del 1985-1990 e 2004-2006”. Molte squadre, ammettono oltralpe, hanno adottato quest’anno divise totalmente nere, ma per i capitolini il discorso cambia: “il club laziale – proseguono su Le Monde – ha una cattiva reputazione soprattutto per i suoi sostenitori neo-fascisti della Curva Nord, che si sono distinti più volte con slogan nostalgici degli anni ’30 e versi delle scimmie”.  Su Twitter qualcuno la definisce persino la “maglia Terzo Reich”. E “va detto – aggiunge il giornale – che in Italia, questa divisa può avere chiare risonanze storiche. Gli squadristi, la milizia fascista, erano soprannominati ‘camicie nere’, in quanto vestiti di nero”. Pregiudizi che fanno male, che la Lazio e i suoi tifosi non possono farsi scivolare addosso senza batter ciglio: l’accusa è pesante e l’attacco immotivato, certe strumentalizzazioni andrebbero certamente evitate, per il bene del calcio e dello sport.

 

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