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Dall’Olimpico al Tardini: il Senatore e la “Freccia Nera” (di nuovo) a confronto
FACCIA A FACCIA GERVINHO RADU – Era l’otto novembre del 2015 quando Dzeko e Gervinho affondavano la Lazio 2-0 vincendo il derby della Capitale. A protestare per un rigore regalato ai giallorossi c’era lui, il solito Radu, senatore di una Lazio che, a dieci anni dal debutto, non ha intenzione di lasciare. Oggi a difesa dei pali biancocelesti c’è ancora il romeno che domenica avrà l’occasione di rivedere Gervinho, questa volta con la maglia del Parma.
GERVINHO, LA FRECCIA NERA – “Ho iniziato a giocare in una squadra del mio paese. Si giocava senza scarpe, per ottenere il primo paio bisognava superare tre test, uno all’anno“: così Gervinho racconta i suoi inizi, prima dell’approdo all’Arsenal e alla Roma. Tre stagioni altalenanti nella Capitale, poi il trasferimento in Cina ed il ritorno in Italia, con la maglia del Parma neopromossa in A. Un rientro su cui pochi avrebbero scommesso: l’ivoriano è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di calciatore “prossimo alla pensione” meravigliando per i ritmi alti e per le innegabili doti messe in campo. Memorabile il coast to coast contro il Cagliari, quando l’attaccante ha messo a segno una rete “che non si vedeva da anni” secondo D’Aversa. Un vero e proprio capolavoro: 82 metri percorsi con la palla al piede, picchi di velocità superiori ai 30 km/h. Il tutto, a 30 anni compiuti. Non è un caso se all’Olimpico lo avevano ribattezzato “la Freccia Nera“.
RADU, IL SENATORE – Colonna e storia della Lazio: con le 320 gare giocate è settimo nella classifica all time dei giocatori più presenti. Dal gennaio del 2008, anno dell’arrivo nella Capitale, Radu continua a collezionare prestazioni eccellenti a difesa della sua Lazio, nonostante i cambi di posizione. Da centrale è passato ad essere terzino sinistro, per poi ritornare di nuovo con Inzaghi al centro di una linea a tre. Ed oggi, a quasi trentadue anni, è uno dei pochi punti fermi della squadra e di un reparto che troppo spesso va in difficoltà. Ha concluso la scorsa stagione con 41 presenze, nell’attuale campionato è stato impiegato in cinque occasioni prima dello stop forzato a causa di una contrattura. È tornato titolare nell’ultimo impegno dei suoi contro la Fiorentina, e si è confermato imprescindibile sulla fascia: dalle sue parti non passa nessuno.
QUANDO L’ETÀ NON CONTA – L’obiettivo degli emiliani è la permanenza in A, o almeno lo era: a 13 punti in classifica dopo otto gare (inclusi i match contro Juventus, Napoli e Inter) è legittimo che la squadra di D’Aversa inizi a sognare in grande. Diametralmente opposto l’intento della Lazio, che vuole centrare la Champions dopo la beffa subita lo scorso anno per mano dell’Inter. Gervinho e Radu sono pronti a darsi battaglia, e per la prima volta lontano dall’Olimpico. D’altronde i due hanno ampiamente dimostrato come a trent’anni è ancora possibile stupire: prima di appendere gli scarpini al chiodo c’è tempo.
Alessandra Marcelli
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