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DE BIASI: “La squadra non deve affidarsi unicamente a KEITA, il compito spetta ad altri. BERISHA è il futuro della LAZIO”
Il commissario tecnico dell’ALBANIA parla anche di due giocatori accostati al club biancoceleste: “MAVRAJ è fortissimo fisicamente e, contrariamente a quello che si dice, non è lento. KACE è un regista nato”…
NOTIZIE SS LAZIO – Presente sugli spalti dell’Olimpico domenica scorsa, Gianni DE BIASI, ct dell’ALBANIA, non ha assistito certamente ad un bello spettacolo: la LAZIO ha lasciato il passo all’ATALANTA che si è imposto per 0-1 grazie al gol di MORALEZ. Una gara che ha commentato a lalaziosiamonoi.it, dove ha parlato anche dei “suoi” ragazzi CANA e BERISHA:
Su LAZIO-ATALANTA
“Sicuramente non è stata una bella partita, da entrambe le parti. Credo comunque che il lavoro di Reja, dal suo ritorno, sia buono: nelle ultime 5 partite la squadra aveva fatto 10 punti e veniva da una vittoria importante come quella con la Fiorentina. Purtroppo il fatto di non aver avuto la squadra a disposizione per tutta la settimana, visto gli impegni dei vari nazionali, ha creato qualche problema nel preparare la gara”.
Su KEITA
“La Lazio non può affidarsi unicamente a Keita, non può essere lui a prendere per mano le squadra; è un compito questo che spetta ai giocatori di esperienza. Se è giusto dosarlo? I giovani devono essere sfruttati per le qualità che hanno, per la loro spensieratezza. Keita ha cambio di passo, salta l’uomo, sa arrivare in porta con facilità, Reja vedendolo in allenamento settimanalmente può capire quali sono le potenzialità di questo ragazzo”.
Su KLOSE
“A me stranamente non è piaciuto un elemento straordinario come Klose, ma ci sta che uno come lui possa avere un momento di appannamento. Da Klose dipendono molte delle fortune della squadra”.
Su BERISHA
“Berisha quando ha giocato da titolare ha dimostrato di avere delle qualità. È un classe 1989, Marchetti ha molta più esperienza. Etrit è un patrimonio della Lazio, può dare ampie garanzie per il futuro. Mi ha detto che è molto contento di essere arrivato in una società prestigiosa come la Lazio. Nonostante venisse da un campionato completamente diverso, si è ambientato con facilità anche perché lui sa ascoltare i consigli che gli vengono dati. Da questa esperienza sta traendo molto giovamento”.
Su CANA
“Ha un futuro da difensore centrale. Può giocare in una difesa a quattro o a tre, è un punto di riferimento importante. É molto bravo nel gioco aereo ma fatica un po’ a impostare il gioco. Per quanto riguarda la mia Nazionale è un giocatore fondamentale. Credo che anche a Roma, dal suo arrivo, si sia ritagliato uno spazio importante”.
Su STRAKOSHA
“Lo conosco bene, è figlio d’arte. Suo padre Fotaq era portiere dell’Olympiakos ed ora è allenatore dell’Albania Under 19.Thomas ha un futuro, la Lazio dal punto di vista dei portieri è ben messa: domenica ha giocato titolare nel derby Primavera e spesso va in panchina con la prima squadra. È sintomatico della fiducia che ha la società nei suoi confronti. Gradualmente anche lui potrà guadagnarsi spazio”.
Su MAVRAJ e KACE
“Se potrebbero fare al caso della Lazio non posso dirlo, posso dare un giudizio tecnico: Mavraj è un classe ’86, ha molta esperienza. È molto bravo a livello difensivo, fortissimo fisicamente e contrariamente a quello che si dice non è lento per niente. Ha un rendimento importante, credo che sappia difendere molto bene. Se lui vuole può giocare in Serie A, in una buona squadra, visto anche l’attuale livello del campionato italiano. Kace è un ’93, un ragazzo giovanissimo, una regista nato, dalle buonissime qualità tecniche. Ha un ottima visione di gioco, recupera molti palloni ed è dotato di un ottimo tiro dalla distanza: dai 25-30 metri ti può mettere in difficoltà. Contatti? Non so se in passato ci sono stati contatti. Il problema è che Kace ad inizio anno è stato messo fuori rosa dal Paok per una sciocchezza, si pensava quindi che potesse lasciare la squadra. Credo che nell’economia del gioco del Paok sia uno dei più importanti, basti pensare che lo scorso anno è stato anche votato come uno dei migliori del campionato greco”.
Sui prospetti albanesi
“In Albania di giocatori intersessanti ce ne sono, ma è chiaro che io non posso fare nomi. Dico solo che il calcio italiano dovrebbe ampliare i suoi orizzonti. A livello internazionale siamo messi male, il Milan era l’ultima squadra rimasta in Champions League, in Europa League fortunatamente ci siamo ancora. Si deve crescere, non focalizzarsi solo sui soliti mercati”.
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