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De Vrij e gli infortuni in Nazionale: come funziona l’assicurazione FIFA

NEWS DEL GIORNO – Ad ogni convocazione osservano i propri tesserati con estrema attenzione, e sempre con il fiato sospeso…

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NEWS DEL GIORNO La Lazio può tirare un sonoro sospiro di sollievo: il ginocchio di de Vrij non ha riportato lesioni e l’infortunio subìto in nazionale non è grave. La sofferenza alla parte esterna dell’articolazione sinistra è la stessa problematica che lo ha disturbato sul finire della scorsa stagione e che gli sta presentando di nuovo il conto, con la complicità di una preparazione estiva iniziata a rilento a causa dell’operazione alle pareti inguinali di inizio giugno e di un agosto colmo di impegni ufficiali. Stefan, ha ammesso il dottor Lovati, salterà sicuramente la sfida con l’Udinese e secondo lo stesso medico “ha giocato in condizioni non idonee per portare a compimento una partita”.

IL CASO DE VRIJ –  Già al termine della gara precedente (soli tre giorni prima) il difensore olandese aveva sofferto di problemi all’articolazione, ma di comune accordo con lo staff sanitario è stato fatto giocare ugualmente. Così il club biancoceleste si è infuriato per il rischio corso, ma ha deciso, parola dell’avvocato Gentile, di non ricorrere ad azioni legali contro la federazione olandese né contro il suo staff medico. “Non ci sono i presupposti, non sussistono i termini tecnici del caso“, ha ammesso il legale che cura gli interessi biancocelesti. Il paracadute che protegge i club (a livello economico) dagli infortuni internazionali esiste ed è stato istituito nel 2012 dalla Fifa, in accordo con Uefa e Associazione europea dei calciatori. L’assicurazione Fifa prevede un risarcimento per le società di appartenenza dei giocatori, ma non per qualsiasi tipo di stop. Come si legge sul Protection Program dell’organo calcistico mondiale, “gli internazionali che si infortunano in partite del calendario Fifa e che dovranno star fermi più di 28 giorni consecutivi, hanno diritto a ricevere il risarcimento assicurativo”, altrimenti non è prevista alcuna forma di risarcimento. I tempi per il difensore olandese dovrebbero essere più brevi, e fortunatamente la sofferenza al ginocchio dovrebbe essere assorbita senza troppi problemi forse già entro la prossima settimana, pur se permangono tutte le cautele del caso (per il regolamento i club hanno a disposizione 28 giorni dal momento dell’infortunio per presentare la documentazione medica).

I PRECEDENTI – Il il Fifa Protection Program prevede un risarcimento massimo ai club di 7,5 milioni di euro, infatti è previsto dal regolamento un risarcimento massimo pari a 20.548 euro al giorno, fino a 365 giorni consecutivi. La cifra viene calcolata in base allo stipendio che il calciatore percepisce dal club e non è fissa né include eventuali bonus. I casi più celebri e onerosi per le casse della Fifa riguardano Modric e Khedira, quando entrambi vestivano la maglia del Real Madrid e che “fruttarono” ai blancos un risarcimento di quasi 4 milioni di euro, a fronte di infortuni importanti e ingaggi pesanti. Tra i primi a sollevare la questione sugli infortuni in nazionale fu proprio l’allora presidente biancoceleste Sergio Cragnotti, che ai tempi della rottura del legamento crociato del ginocchio destro di Nesta in Italia-Austria dei mondiali di Francia chiese alla federazione azzurra un risarcimento di 13 miliardi di lire, in modo da sopperire all’assenza del difensore italiano con l’acquisto di Fernando Couto. Dopo anni di acceso dibattito gli organi calcistici hanno preso provvedimenti, scegliendo di un meccanismo di tutela economico per i club che forniscono giocatori alle selezioni nazionali e che ad ogni convocazione osservano i propri tesserati con estrema attenzione, e sempre con il fiato sospeso.

Gian Marco Torre

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