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DI CARLO: “Allenare la LAZIO sarebbe motivo d’orgoglio”
L’ex tecnico del CHIEVO aggiunge: “non potrei dire di no, anche solo per sei mesi”…
NOTIZIE SS LAZIO – Tra le ipotesi per il dopo-Petkovic si è fatto anche il suo nome: Domenico DI CARLO. Il tecnico, simpatizzante dei biancocelesti, ha espresso il suo punto di vista sul momento della LAZIO ai microfoni di Radiosei: “La LAZIO quest’anno ha avuto degli infortuni importanti soprattutto in difesa, dove attualmente vanno in campo giocatori che stanno facendo qualche errore di troppo. In più è reduce da una buona stagione dove ha vinto la Coppa Italia e se non si riparte con la giusta cattiveria e concentrazione l’anno successivo, può essere difficile ripetersi. Come squadra i biancocelesti, soprattutto per i giovani, hanno ancora tanto da dire. Non credo che la Lazio sia stata costruita male. La società ha messo a disposizione del tecnico delle alternative importanti, magari giovani, ma comunque di grande qualità, oltre qualche giocatore esperto come BIGLIA che è un buon elemento ma come sappiamo il calcio italiano esige un tempo di ambientamento a volte anche di tre o quattro mesi. La LAZIO, del resto, ha già nel suo organico giocatori che possono migliorare la situazione attuale, è ovvio poi che l’errore di un singolo a volte può condizionare la prestazione della squadra. Prestazioni che comunque ci sono, ma senza continuità e questo è un aspetto che i ragazzi di PETKOVIC devono migliorare”. E proprio su PETKOVIC, l’ex tecnico del CHIEVO, ha dichiarato: “Da qui a Natale la LAZIO ha l’opportunità e la capacità di ripartire e fare un po’ meglio di come sta facendo. LOTITO e TARE sono due conoscitori di calcio ed hanno l’umiltà e la voglia di lavorare che devono avere gli allenatori in campo e credo che PETKOVIC rispecchi al meglio questo profilo. Da questo punto di vista io spero che l’allenatore bosniaco possa far bene e rimanere, dal momento che l’anno scorso ha dimostrato di essere comunque all’altezza”. Ma qualora il cambio in panchina si concretizzasse? “Prendendo in considerazione l’esempio di CHIEVO e SAMPDORIA che hanno cambiato l’allenatore, abbiamo visto che i giocatori che prima erano titolari capiscono di non avere più alibi, chi invece non ha giocato molto si rimette in discussione. Tutti vogliono dimostrare qualcosa in più. La maggior parte delle volte la reazione c’è sempre”. Sull’eventualità di sedersi sulla panchina della LAZIO, aggiunge: “Parliamo di una società in cui si possono aprire dei cicli. Per un tecnico che allena la LAZIO l’importante credo sia sempre lavorare sul campo, sulla testa e sulle motivazioni delle squadra, cercando di arrivare più in alto possibile sempre attraverso il lavoro. Per me sarebbe motivo d’orgoglio allenare una squadra che vanta giocatori come KLOSE, HERNANES e tanti altri, ma soprattutto dei giovani con grandissima prospettiva da poter lanciare. Se dovesse succedere, sperando sempre che PETKOVIC faccia bene, non potrei dire di no ad una piazza che mi sembra ideale per un allenatore che vuole lavorare e dimostrare cose importanti raggiungendo degli obiettivi e facendo crescere alcuni giovani, anche solo per sei mesi. L’importante è coniugare gli interessi della società con i risultati in campo, possibilmente tramite il gioco”.
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