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Diaconale: “Lotito non ha lanciato un guanto di sfida alla Juventus. Fase 2? Calcio discriminato”
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DIACONALE LAZIO – Dopo il lungo post pubblicato sulla propria pagina Facebook, il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, è intervenuto ai microfoni della radio del club per fare ulteriore chiarezza sulle dichiarazioni del presidente Lotito rilasciate a La Repubblica.
Diaconale sulle parole di Lotito a La Repubblica
“L’intervista del presidente era rivolta a ribadire la necessità della ripresa per garantire la sopravvivenza del sistema calcio. Invece è stata trasformata in un guanto di sfida di Lotito alla Juventus per decidere lo scudetto in una partita unica. In realtà il presidente ha fatto un’ipotesi astratta, all’interno di un discorso che sottolineava la necessità, per il bene del sistema, di far ripartire il campionato. È la posizione che porta avanti ormai da settimane e che ha ribadito nel corso di questa intervista. Era un’ipotesi, non un “guanto di sfida” lanciato alla Juventus. La ripresa dovrà riguardare tutti, non solo Lazio e Juventus e non solo per assegnare il titolo. Anche per evitare una marea di ricorsi che potrebbero esserci in caso di classifica cristallizzata che andrebbe a incidere su retrocessioni e promozioni. Ripartire per scongiurare danni economici e contenziosi: questo è il punto principale. Quella del presidente Lotito è sempre stata una battaglia per la difesa del sistema”.
La Fase Due
“Sottovalutare l’importanza del sistema calcio è un pericolo, questo voleva sottolineare Lotito nell’intervista. Sono settimane che la Lazio si fa capofila di questa argomentazione di estrema importanza. Il calcio ha la funzione di motore trainante dello sport nazionale. Bisogna riconoscere questa funzione e favorirla, non boicottarla. L’augurio è che il Governo lo recepisca. Ci sono delle contraddizioni nel Decreto. I giocatori di calcio invece di tornare nei centri sportivi dovrebbero fare allenamenti individuali nei parchi pubblici. È un paradosso, che porta a risultati un po’ ridicoli. Riaprire il centro sportivo con tutti i controlli del caso dovrebbe ridurre i rischi del contagio, sarebbe opportuno che Governo e tecnici se ne rendessero conto. Con le accortezze dovute e necessarie si potrebbe riprendere l’attività sportiva. Si discrimina il calcio in quanto colpevole di essere privilegiato, è uno dei tanti paradossi di questo periodo”.
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