DIAS out: a rischio la ritrovata solidità difensiva. E scatta una lotta a tre per la sua maglia

LAZIONEWS – REJA torna alla vittoria dopo due ko consecutivi, ma ritrova anche un vecchio “nemico” contro cui combattere: gli infortuni. Un avversario che purtroppo conosce anche fin troppo bene, con il suo ultimo campionato alla guida dei biancocelesti (2011/12, ndr) che ha rappresentato il momento più aspro di questa “battaglia”: in quella sciagurata stagione si sfondò la quota delle quaranta defezioni muscolari. Una maledizione che sembra seguirlo costantemente e che spesso lo priva di pedine preziose proprio nel momento in cui la stagione entra nella sua fase “calda”. È successo a Udine con il terribile infortunio di EDERSON (distaccamento dei tendini del flessore della coscia destra), che ha fatto uscire di scena forse l’unico giocatore in grado di sopperire alla cessione di HERNANES o comunque di un jolly in grado di muoversi sull’intero reparto offensivo. Questo sortilegio si è replicato anche ieri sera, “fortunatamente” con esiti meno catastrofici: DIAS ha dovuto abbandonare il campo claudicante, si teme la lesione bicipite femorale della coscia sinistra. Se la diagnosi venisse confermata, il giocatore rischia un mese di stop.

STABILITA’ DIFENSIVA A RISCHIO? – L’infortunio di DIAS rappresenta un’autentica tegola per REJA, ma le avvisaglie c’erano tutte: “Il giocatore non stava bene già a Catania…”, l’amara ammissione del tecnico. La forzata assenza del brasiliano ora potrebbe minare la ritrovata solidità difensiva dei biancocelesti: una compatezza che parte proprio dal suo rilancio e da quello di BIAVA, l’esperta coppia sulla quale REJA aveva fondato le sue fortune negli anni precedenti e sulla quale ha puntato anche dopo il suo ritorno nella Capitale. Una perdita che costringerà ora l’allenatore friulano a studiare delle soluzioni alternative, che passano da un’inevitabile valutazione del modulo da adottare: difesa a tre o difesa a quattro? In assenza di DIAS quale assetto mi conferisce maggiori garanzie? Sono le domande che si porrà nei prossimi giorni l’allenatore friulano.

CANA, CIANI E NOVARETTI: IN TRE PER UNA MAGLIA – Ieri, nel momento in cui DIAS si è accasciato a terra, REJA, girandosi verso la panchina, ha estratto dal mazzo la carta CIANI. Una mossa che potrebbe essere indicativa per ciò che concerne le gerarchie difensive: il gigante francese è la prima alternativa a BIAVA e DIAS. Un’affermazione che viene surrogata dai fatti: dal giorno del insediamento di REJA, il numero 2 biancoceleste è stato il difensore di “scorta” maggiormente utilizzato con 4 presenze dal primo minuto, sia in una difesa a quattro che in una a tre, contro le due di CANA (in campo contro JUVENTUS e LUDOGORETS, dove la LAZIO si è sempre schierata con un terzetto arretrato) e l’unica collezionata da NOVARETTI in Coppa Italia contro il PARMA (gara nella quale fece coppia con lo stesso CIANI). Numeri alla mano quindi il granitico difensore ex Bordeaux parte avvantaggiato nella corsa al posto lasciato vacante dal brasiliano, anche se la disattenzione di ieri in occasione del gol di FLOCCARI potrebbe essergli costata qualche punto. Dietro di lui scalpita CANA, voglioso di dimostrare a REJA di essere in grado ricoprire il ruolo al fianco di BIAVA (proprio come faceva lo scorso anno con PETKOVIC in panchina, quando aveva soffiato il posto allo stesso DIAS…). Nettamente staccato NOVARETTI, sempre più oggetto misterioso dell’ultima campagna acquisti della LAZIO: l’argentino, nonostante le ottime referenze e un discreto precampionato, non ha mai convinto tatticamente. L’infortunio di DIAS potrebbe aprire nuovi scenari per entrambi, ora sta a loro riuscire a sfruttare l’occasione che si è generata.

Daniele Gargiulo