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Dopo PETKOVIC, CANA lancia un messaggio anche a REJA: “Per la difesa ci sono anche io”

LAZIONEWS.EU. Il friulano, che ha sempre considerato il Guerriero albanese un mediano, si è dovuto ricredere…

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HELLAS-LAZIO cana toni

LAZIONEWS.EU – Squadra alla sbando, crisi di risultati e tanta tanta confusione tattica. Questo era il quadro che si presentava davanti agli occhi di Edy REJA nel momento del suo ritorno in biancoceleste. L’ultimo periodo dell’era PETKOVIC aveva scombussolato i giocatori che, tra continui cambi di modulo, stavano rischiando la crisi di identità. In una situazione del genere, il friulano aveva un’unica strada da percorrere: tornare al passato. Come? Lasciando da parte gli esperimenti e le rivoluzioni tattiche e far tornare a giocare nel proprio ruolo di appartenenza ogni singolo elemento. Decisione azzeccata: fiducia nei propri mezzi ritrovata, così come il gioco e i risultati. La LAZIO è tornata a viaggiare a gonfie vele grazie all’estro di HERNANES, alla verve di CANDREVA e alla regia offensiva di KLOSE.

CANA UNICA ECCEZIONE – Tutto come prima? Non proprio. Un’invenzione “marchiata” PETKOVIC è rimasta intatta: CANA difensore centrale“Ha grande personalità e grandissimo spessore, sa guidare la difesa, ammetteva REJA nell’estate del 2011, l’anno dell’approdo in biancoceleste del ‘Guerriero’ albanese. Un precampionato condizionato però da un grande punto interrogativo: vice-Ledesma o anche mezzala? L’allenatore friulano aveva un’idea chiara: “Cana è un centrale e basta. Non è un centrocampista, ma un mediano basso. Per fare la mezzala bisogna pedalare e non vorrei snaturarlo. Con la maglia dell’Albania ha ricoperto anche il ruolo di centrale difensivo, però io lo considero un mediano“. Insomma: CANA difensore sì, ma solo in caso di emergenza.

NUOVO CORSO, NUOVE CONVINZIONI – REJA è tornato sui suoi passi. Con una difesa che faceva acqua da tutte le parti, la prima mossa per arginare l’emorragia difensiva è stata quella di affidarsi alla vecchia guardia: BIAVA e DIAS sono tornati a formare quella collaudata coppia sulla quale il tecnico di Lucinico aveva costruito le sue fortune, con CANA riportato nell’originale ruolo di centrocampo. Poi alcune defezioni fisiche hanno spinto l’allenatore a puntare sulla difesa a tre ed è qui che scattata la scintilla: serviva un centrale dominante da piazzare al centro del terzetto e, dopo aver testato CIANI, ecco che il nome dell’albanese torna in auge. Superata la diffidenza iniziale, allenamento dopo allenamento REJA si rende conto di aver trovato il difensore che gli mancava. Contro la JUVENTUS il numero 27 è tra i migliori in campo e con due clienti scomodi come TEVEZ e LLORENTE sfodera una prestazione “maschia”. Dalle sue parti non si passa: l’albanese erge muro invalicabile per gli avanti bianconeri; si avventa su ogni pallone con quella cattiveria agonistica che lo ha sempre contraddistinto, gettandosi nella mischia incurante di chi ha intorno (chiedere a CAVANDA per avere conferme…). Il suo unico scopo: stoppare le manovre offensive degli avversari. Un compito che l’albanese ha assolto a pieni voti, lanciando un chiaro segnale al tecnico: per la difesa REJA può contare anche su di lui.

Daniele Gargiulo

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