CALCIOMERCATO LAZIO
EDITORIALE di Paolo Cericola: “Il gioco dell’Oca”
EDITORIALE PAOLO CERICOLA CALCIOMERCATO LAZIO – Ricordate il gioco dell’oca? Quello che si faceva da bambini nelle giornate uggiose o durante le feste. Quello che tirando i dati ti dava la possibilità di muovere la paperella tornando però sempre al via. Ecco, la finestra di mercato invernale chiusasi ieri ha confermato tutte le farraginose difficoltà emerse in tanti anni. Sembra essere il più classico dei giochi da tavola; il gioco dell’oca appunto.
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Calciomercato Lazio, toccato il fondo: l’editoriale di Paolo Cericola
L’elenco degli improbabili, quelli dei quali se ne poteva fare proprio a meno, è lungo e va da Musacchio a Bisevac passando per Kakuta ed Alfaro. Uniche eccezione in 12 anni, Antonio Candreva, preso allo scadere con Reja che chiedeva ‘almeno Candreva, prendetemi almeno Candreva’, seguito da Dias, Floccari e Biava quando nel 2010 si rischiava la lotta per la B e l’anno dopo Beppe Sculli. Mai però pensare di aver già visto tutto perché si resta sorpresi. Anche i tifosi ormai sono lucidamente rassegnati tanto da giocarci tristemente su ma impoverendo inevitabilmente l’Olimpico sempre più vuoto e desolato. Quest’anno però era e doveva nelle premesse essere diverso. Almeno lo pensavano i comuni mortali. La Ferrari non veniva guidata più dal pilota di casa, quello che si lamentava sempre, quello che pur vincendo e facendo miracoli, non era mai considerato all’altezza, conta zero che quest’anno possa vincere il triplete…., ma da uno dei migliori in circolazione, quello che a ottobre parlò di programmazione (?), a novembre di 2/3 sessioni di mercato necessarie (?), quello del contratto pronto nelle mani del segretario (?) ma realmente a lui mai inviato….. Insomma l’elenco è lungo ma non serve a far venire il fegato ancora più amaro alzando l’acidità di stomaco ma solo a confermare una modalità ormai conclamata. Si pensava, sicuramente sbagliando, che Sarri aumentasse i giri del motore trascinando in crescita tutto l’ambiente. Ma se non si cambia marcia, se le parole non vengono confermate dai fatti, il pilota può essere anche Mago Merlino, ah già ora è a Milano…. ed i risultati sono e restano deprimenti.
Mercato opposto alle aspettative
Sarri, che voleva gente pronta italiana o proveniente dalla Serie A, riceve Kamenovic e Cabral esattamente l’opposto. Uno già bocciato in ritiro e l’altro a lui sconosciuto. Il mister ha tutto molto chiaro. Ci sono stati momenti delicati e confronti che riecheggiano ancora a Formello nella speranza illusoria del cambiamento, ora ci saranno valutazioni perché dopo l’incazzatura del momento emerge sempre la lucidità. Nulla è più scontato visto che nel suo contratto vi è una clausola rescissoria. Perderlo sarebbe delittuoso visto che la Ferrari non viaggia se non le si fa il pieno a meno che, ed è difficile da immaginare… Ah Mauri’ te stai sempre a lamenta’…pure te !!!!!!
Paolo Cericola
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