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Empoli-Lazio 2-3, il primo bacio biancoceleste di Tare

Sono passati 10 anni, ma le analogie con quella partita sembrano più di uno scherzo del destino…

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C’ERA UNA VOLTA – Un uomo alto, biondo e con gli occhi azzurri. Quando arrivò nella Capitale tutti pensarono a uno dei tanti di passaggio, non se ne è più andato. Igli Tare, prima da giocatore e ora da direttore sportivo, ha fatto della Lazio la sua seconda casa. Pochi i gol, ma tra quelli ce n’è uno in particolare che i tifosi laziali ricordano perchè consentì di sfatare un tabù fin troppo ricorrente nella storia biancoceleste.

Era novembre, come oggi. La Lazio non riusciva a vincere lontana dalle mura amiche dell’Olimpico, come oggi. Si giocava al Castellani di Empoli, esattamente come oggi. Quella Lazio non vinceva da 5 partite, quella di oggi da 4; molte le analogie, troppe per non pensare a uno scherzo del destino. Due squadre che amano giocare a calcio, preoccupate soprattutto di farne uno in più dell’avversario piuttosto che incassarne uno in meno. Delio Rossi schiera Di Canio e Rocchi in avanti, Somma risponde con Riganò e Tavano. Il campo reso pesante da due giorni di pioggia non limita lo spettacolo, sono i toscani a rendersi pericolosi, la Lazio risponde subito. Poi al 28° ecco la punizione di Dabo a gonfiare la rete, i biancocelesti sono avanti. Il primo tempo è vivace, ma la situazione rimane invariata. Ripresa scoppiettante: uno-due dei padroni di casa firmato Bonetto-Tavano, poi ecco che dalla panchina scatta Tare: Rossi lo lancia al minuto 67. Bastano 10 minuti all’attaccante albanese per timbrare il cartellino: cross dalla destra, il numero 17 arriva leggermente lungo all’appuntamento, due passi indietro e colpo di testa, palla in rete. Il primo bacio di Tare alla sua principessa arriva quando meno te lo aspetti, in una giornata di pioggia come non se ne vedevano da parecchio. L’inerzia è dalla parte laziale, Liverani pennella su punizione il 2-3, l’albanese avrebbe anche l’occasione di raddoppiare, ma un bacio a una bella signora ci sta, due sarebbe da impuniti. Finisce così, la Lazio ritrova la vittoria lontana dall’Olimpico dopo 8 mesi.

I biancocelesti tornano ad Empoli, la situazione non è molto differente nonostante siano passati 10 anni da allora. Corsi e ricorsi storici, analogie e tabù da sfatare: gli ingredienti per il lieto fine ci sono, mancherà il protagonista di allora, ma perchè il passato possa ripetersi c’è bisogno di un nuovi eroi.

Matteo Vana

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