ESCLUSIVE
Esclusiva. Biava: “Klose simbolo di umiltà. Inzaghi? Ha fame di calcio”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Il difensore aggiunge: “La società dovrà intervenire sul mercato, serve un progetto…”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – I giocatori cambiano, la maglia resta. Vero, ma alcuni rimangono nella mente e nel cuore dei tifosi. Uno di questi è sicuramente Giuseppe Biava, che per la professionalità, la correttezza e per l’attaccamento mostrato ai colori biancocelesti, non verrà dimenticato facilmente. Il difensore classe ’77 , alla Lazio per quattro anni e mezzo, è stato contattato in esclusiva dalla redazione di Lazionews.eu per commentare la stagione appena conclusa e alcuni temi caldi: “Dopo la scorsa annata tutti si aspettavano una conferma, ma la squadra ha deluso. E’ stato una stagione difficile, sulla quale ha inciso l’eliminazione dal preliminare di Champions e alcuni infortuni importanti come quello di De Vrij. Ora, però, bisogna ripartire dagli errori fatti per migliorare“.
Da difensore, chi vede meglio accanto a De Vrij? Serviranno innesti?
“Se De Vrij dovesse tornare ai buoni livelli al suo fianco ci potrebbe giocare chiunque. A me piace molto Gentiletti, ha molta esperienza e sa giocare la palla. Hoedt è giovane e ha ampi margini di miglioramento. Bisevac, infine, ha sempre fatto il suo. Si può ripartire da loro, anche se sarebbe meglio trovare qualche altro giocatore sul mercato. Beppe Biava ormai non lo è più, è un po’ arrugginito (ride, ndr)“.
Cosa ne pensa della vicenda Klose?
“Solo loro sanno la verità. Dispiace che un giocatore così lasci la Lazio. Lui da tutto, è un uomo spogliatoio che dà consigli a tutti. Io prima di lasciarlo andare farei tanti tentativi, adesso non so se la società l’abbia fatto o meno. Farei di tutto per convincerlo”.
Che ricordo ha di Miro?
“La cosa che mi è rimasta impressa è la sua umiltà. Quando a Formello arrivano certi giocatori, uno si immagina che magari se la tirasse un po’, invece no, si è messo subito a disposizione dei compagni, era prodigo di consigli e ha dato una mano a tutti. Nella mia carriera ho trovato pochi giocatori di questo calibro disponibili ad aiutare“.
La Lazio farebbe bene a confermare Inzaghi?
“Penso che abbia personalità. Era un giocatore esperto e un allenatore che vuole arrivare. Ha fame di calcio, vedrà mille partite al giorno (ride, ndr). Ha entusiasmo, lo aveva da giocatore e lo ha anche in panchina. In queste poche partite si è vista la sua mano, è riuscito ad accendere la Lazio dandogli anche un po’ di gioco. Allenare la Lazio è difficile, ma ha le qualità. Logicamente bisogna costruire una rosa adeguata. Io spero rimanga, merita questo palcoscenico“.
Come si ricostruisce il rapporto con i tifosi?
“E’ brutto vedere lo stadio pieno. I tifosi della Lazio si fanno sentire e rendono la partita difficile agli avversari. E’ stato un peccato. L’unica cosa per riconquistarli sono i risultati e il progetto, la società deve far vedere che vuole investire e migliorare”.
Sul campionato in generale
“La Juventus ha fatto un recupero straordinario. Il Napoli è migliorato e ha dimostrato di potersela giocare per i primi posti. La Roma ha deluso nella prima parte, forse il rapporto tra Garcia, i giocatori e la società si era deteriorato. Se avessero preso Spalletti prima sarebbe arrivata seconda, ma questo non si saprà mai. Peccato per la Lazio, avrebbe potuto centrale l’Europa League, ma ha sempre sbagliato la partita decisiva”.
Riccardo Caponetti
TWITTER: @Riccardocapo95
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