ESCLUSIVE
ESCLUSIVA LN Casazza: “Giocare nella Lazio è stato un onore, Inzaghi è il meglio per questa squadra. Strakosha una garanzia, Guerrieri…”
INTERVISTA ESCLUSIVA CASAZZA – Negli ultimi anni la Lazio è stata il palcoscenico di debutto per tanti giovani campioni ma anche…
INTERVISTA ESCLUSIVA CASAZZA – Negli ultimi anni la Lazio è stata il palcoscenico di debutto per tanti giovani campioni ma anche un punto di arrivo prestigioso per coronare una carriera dedicata al mondo del pallone. Fabrizio Casazza, ex portiere classe 1970, è approdato in biancoceleste nel 2003, all’età di 33 anni. Prelevato dalla Sampdoria, il nativo di Genova è stato il terzo di Peruzzi e Sereni sino al 2005: appena 3 presenze accumulate in due stagioni ma in bacheca vanta la conquista della Coppa Italia del 2004. La redazione di Lazionews.eu ha contattato in esclusiva Casazza per rivivere con lui un tuffo nel recente passato biancoceleste ed avere altresì un parere sull’ormai certo rinnovo di Inzaghi e sulla stagione che verrà.
Fabrizio, due stagioni nella Lazio ma poche presenze: che ricordo hai degli anni vissuti nella capitale?
“E’ stata un’esperienza molto bella, non capita a tutti di poter far parte di un gruppo così forte e vincente. E’ stato un onore vestire la maglia della Lazio, una società importante che ha sempre avuto una certa rilevanza nel nostro campionato. Quando arrivai, nel 2003, vi era una rosa molto forte, composta da giocatori di primo livello, poi ci fu un ridimensionamento ma la società ha sempre messo a disposizione calciatori all’altezza”.
Come hai vissuto il ruolo di terzo portiere?
“La Lazio mi chiamò per ricoprire il ruolo di terzo portiere, sapevo che avrei avuto poche chance di giocare ma poter comunque fare la Champions o l’Europa League mi ha regalato emozioni enormi. Nel 2004 vincemmo anche la Coppa Italia, un risultato importante per la squadra e che ha rappresentato un po’ la ciliegina sulla torta per la mia carriera”.
Tra i tuoi compagni di squadra vi erano anche Peruzzi ed Inzaghi: rivedi qualche caratteristica da giocatore nei loro nuovi ruoli alla Lazio?
“Peruzzi ha sempre avuto in sè le caratteristiche per ricoprire ruoli dirigenziali mentre in Simone Inzaghi queste qualità si intravedevano un po’ di meno. La sua potenzialità di allenatore è esplosa negli ultimi anni e sta meritando tutte le belle parole che gli vengono dedicate. All’inizio è stata una sorpresa, ora si è confermato”.
Soffermandoci su Inzaghi, come giudichi la sua stagione?
“La Lazio poteva fare qualcosina in più in campionato ma nel momento cruciale della stagione ha sbagliato un paio di partite e le cose hanno iniziato a girare male. Inzaghi ha fatto bene, a quel punto, a concentrarsi esclusivamente sulla Coppa Italia e a portare a casa un trofeo prestigioso”.
Il prossimo anno si ripartirà con Inzaghi: è la scelta giusta per entrambe le parti?
“Ricordiamoci sempre che fare bene in una piazza come Roma non è mai semplice: se c’è un allenatore che si è ambientato e ottiene risultati come Inzaghi, meglio di lui credo non ci sia nessuno per la panchina della Lazio. E’ radicato nella città, conosce la società ed è in grado di muoversi con disinvoltura: società e tecnico hanno gli stimoli giusti per ripartire insieme”.
Cosa devono aspettarsi i tifosi biancocelesti dal mercato estivo ormai alle porte?
“Negli anni 2000 i tifosi erano abituati a vedere una Lazio di fenomeni, adesso la squadra è fatta di tanti ottimi giocatori ma manca il grandissimo campione. La società dovrebbe provare ad inserirne qualcuno e continuare a fare il mercato degli ultimi anni: andare a cercare giovani promesse dal futuro stellare”.
Il terzo portiere della Lazio, al momento, è Guerrieri: il ragazzo ha finalmente esordito in Serie A dopo 130 convocazioni. Come si vive una situazione del genere?
“Ho seguito Guerrieri il giorno del suo esordio, non è mai facile giocare in partite dove anche i tuoi compagni possono avere stimoli in meno. In gare del genere si fa fatica e inoltre, per quanto uno si possa allenare bene, da terzo portiere, la partita è la partita. Ci vuole qualche match per riprendere l’occhio e le sensazioni della gara ma al di là di quello per Guido è stata un’esperienza unica ed esordire in Serie A è un traguardo importante”.
Cosa consiglieresti a Guerrieri per mettersi in maggior risalto?
“E’ un ragazzo giovane, bravo e qualche società di sicuro lo starà seguendo per farlo giocare con più continuità. Non so cosa vorrà fare, dipende solo da lui, dalle richieste che arriveranno e dalla voglia di Guido di mettersi in gioco fuori dall’ambiente Lazio”.
Da ex portiere (ed attuale preparatore), un voto a Strakosha? Quali i suoi punti di forza e dove, invece, deve ancora migliorare?
“Strakosha è un portiere molto affidabile e l’unico aspetto ancora da migliorare sono le uscite. Questo fondamentale manca a diversi portieri del nostro campionato, uscire su una palla alta è sempre complicato ma tra i pali è una garanzia. E’ cresciuto tanto e migliorerà ancora”.
Cosa c’è nel futuro di Casazza?
“Il mio sogno, come quello di tutti i preparatori di portieri, è quello di poter andare in una società d Serie A dove puoi crescere giovani di prima fascia. Quest’anno ho ricoperto questo ruolo al Savona, la prossima ancora non so: ho il patentino UEFA A, sono pronto per dare il mio contributo in qualsiasi categoria”.
Intervista a cura di Marco Barbaliscia
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