ESCLUSIVE
ESCLUSIVA LN. CESAR: “LAZIO, per l’Europa ce la puoi fare. CATALDI deve tornare”
Livorno-Lazio vista da un grande ex che non solo parla della gara ma anche del Campionato e della possibilità dei biancocelesti di entrare in Europa…
Pubblicata il 22 aprile
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – «Spero che la Lazio sia più determinata, giocare in casa del Livorno, che si deve ancora salvare, non sarà facile». Inizia così l’intervista a Cesar, l’ex giocatore di Lazio e Livorno che a pochi giorni dalla gara del Picchi, parla in esclusiva a Lazionews.eu. La storia di Aparecido Cesar con la Lazio inizia nel lontano 2001, quando viene acquistato per 5 milioni di dollari. All’inizio non trova molto spazio ma è con Mancini che arriva la sua consacrazione tanto da arrivare ad indossare la fascia di Capitano. Per il tecnico di Jesi è un giocatore fondamentale, tanto che, nel gennaio del 2006, lo chiama all’Inter. Con il Livorno invece passa una sola stagione, quella del 2007, una delle migliori del club toscano che per la prima volta disputa la Coppa Uefa. «Penso che la gara con il Livorno sarà più difficile rispetto a quella conto il Torino – continua Cesar – I toscani si chiudono e non lasciano spazi agli avversari. Lazio deve essere più concreta e dovrà stare attenta ad un giocatore come Paulinho».
Chi saranno i protagonisti di questa partita? «Candreva dimostra di avere qualità, mi piace molto. Anche Keita è bravo e poi c’è lui, Klose, sempre se rientra… Penso però che la differenza la debba fare la squadra perché il Livorno si chiude e cerca sempre di fare più male che può».
Come giudichi la stagione biancoceleste? Credi che la squadra riuscirà ad andare in Europa League? «La stagione della Lazio è stata molto travagliata, caratterizzata da alti e bassi e per questo la squadra deve essere più concreta. Non è stato un anno facile ma si deve migliorare. Per quanto riguarda l’Europa invece, la Lazio deve dimostrare di meritarsela e non si può attaccare a scuse come gli infortuni o le ingiustizie arbitrali. Credo che la squadra abbia le possibilità di andare in Europa, se lo merita e anche i numeri dicono che sì, si può fare. Ma non deve più commettere errori, l’entrata o meno in Europa dipende solo dalla volontà di tecnico e giocatori».
Invece credi che il Livorno si possa ancora salvare? «Mi dispiace per il Livorno perché all’inizio giocava bene e in rosa ha giocatori giovani e validi che hanno dimostrato di poter giocare in Serie A. Purtroppo la società è quella che è, è troppo altalenante, alternando Serie A e Serie B. Io a Livorno ho giocato anche in Coppa Uefa ma poi la squadra è stata smantellata ed è tornata in serie B. La situazione economica è difficile, il budget è troppo basso e il presidente non può fare diversamente. Ma ripeto che mi dispiace molto se non ce la dovesse fare».
Prima hai parlato di giovani interessati nella rosa del Livorno. Anche la Lazio ne ha molti e tanti di questi li conosci, avendoli allenati negli Allievi… «Parlare bene di Keita sarebbe troppo scontato, primo perché è arrivato dopo ma soprattutto perché si è formato altrove. Un giocatore che mi piace molto invece è Cataldi che ha dimostrato tanto con i giovani biancocelesti ed ora gioca in Serie B con il Crotone. Penso però che debba tornare alla Lazio ed avere spazio perché essendo un gioiellino biancoceleste, dovrebbe restare in rosa. Altri giocatori hanno avuto questa possibilità, come ad esempio Cavanda che ha fatto bene e anche male, ma gli errori ci stanno. Purtroppo questo è un momento delicato per la squadra che non si può permettere di dare troppo spazio ai giovani ma deve puntare più sulle certezze. L’Idea dell’Accademia mi piace molto, in verità credo che ci si poteva pensare prima, molte squadre hanno già un vivaio forte, ma non è mai troppo tardi per iniziare a lavorare con i ragazzi. I giovani devono essere valorizzati, magari farli giocare anche altrove per poi tornare alla Lazio».
Te la senti di fare un pronostico? «Credo che uno o due gol ci saranno, comunque vincerà la Lazio».
Laura Cirilli
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