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ESCLUSIVA. Bianchi: “Immobile non è secondo a nessuno. Nel derby serve intensità”
ESCLUSIVA ROLANDO BIANCHI LAZIONEWS.EU – L’attaccante della Pro Vercelli commenta…
ESCLUSIVA ROLANDO BIANCHI LAZIONEWS.EU – Entrare nel cuore dei tifosi non è mai facile. Specie in quelli della Lazio, sempre molto esigenti e critici. Riuscire a farsi apprezzare così tanto in pochi mesi (5) neanche. Ma Rolando Bianchi ci è riuscito. È gennaio 2008. Lotito bussa alla porta del Manchester City e riesce a ottenere in prestito con diritto di riscatto (12 milioni di euro) l’attaccante classe ’83. Un vero colpo di mercato. Un bomber che negli anni precedenti aveva già fatto le fortune del Cagliari e della Reggina. Una punta complementare a Rocchi e Pandev, i due titolari di quel periodo. Chiude la stagione con 17 presenze, 4 reti e 2 asssit. Le uniche in maglia biancoceleste, dato che la società non decide di investire su di lui. Ora Bianchi gioca in Serie B. Alla Pro Vercelli. E questa mattina ci ha concesso un’intervista in esclusiva. Ecco le sue parole:
Riccardo Caponetti
Da attaccante ad attaccante. Immobile lo consideri un top player?
“Immobile ha sempre fatto tantissimi gol. È importantissimo e uno dei più talentuosi del nostro calcio. Secondo me non gli manca nulla rispetto a Higuain e Icardi (anche lui a 19 gol), ma deve trovare continuità, magari per 3-4 anni”.
Inzaghi è la vera sorpresa della stagione?
“Si, è forse la rivelazione più grande del campionato. Sta facendo benissimo e gli voglio fare i complimenti perchè la Lazio gioca un buon calcio con un’intensità incredibile”.
In Tim Cup la Lazio è favorita per il 2-0 dell’andata. Ma non sarà facile…
“All’andata ho visto la Lazio molto bene al contrario della Roma. Ma in queste settimane stiamo vedendo tante imprese, dal Barcelona al Monaco ieri sera. Tutto diventa possibile nel calcio, soprattutto in un derby. Ma se i biancocelesti giocheranno con la stessa voglia e intensità delle ultime partite potranno fare un ottimo risultato”.
Keita è un talento incredibile, ma troppe volte si parla di lui per ciò che fa fuori dal campo. Tu nella tua lunga carriera avrai sicuramente avuto a che fare con giocatori così e come ti ci rapportavi?
“Sicuramente chi si fa male è il giocatore. Io non conosco Keita e non posso dare giudizi su come sia fuori dal campo. Con le sue qualità può sicuramente diventare uno dei più forti in Europa”.
Cosa ti ricordi dei tuoi mesi a Roma?
“Mi ricorderò per sempre la vittoria nel derby. È stata un’esperienza incredibile. Poi ho tenuto i rapporti con tanti miei ex compagni. È stata un’avventura intensa ma breve, ho ancora tanti amici nella Capitale”.
Il tuo pronostico su come finirà il campionato?
“La Juventus è fuori corso. Roma e Napoli andranno in Champions. E poi mi auguro che la Lazio si qualifichi in Europa League”.
Hai iniziato la stagione a Perugia, poi a gennaio il trasferimento a Vercelli. Cosa non è andato in Umbria?
“A Perugia è stata una parentesi un po’ rocambolesca. A livello societario sono state fatte delle scelte che non ho condiviso, quindi ho preso le mie decisioni. Ho una carriera alle spalle e non mi piaceva come mi stavano trattando”.
La Serie B è un campionato che appassiona perchè è sempre aperto, tutte le squadre sono in corsa per degli obiettivi. In Serie A invece questo non accade e quest’anno ormai già si sa quali saranno le squadre che retrocederanno. È necessario fare una riforma del campionato?
“Penso che la Serie A debba essere giocata così. Certo che quando si fanno le squadre bisogna ragionare bene. Quando si sale in A molte squadre non cambiano nulla, ma tra le categorie c’è tanta differenza. Play off e Play out? Centrano poco. Quest’anno si sta battendo il record di punti in negativo. Non si era mai visto questo divario. Di solito la quota salvezza è di 40, quest’anno con 30 e anche meno ti salvi. Tante squadre hanno sbagliato le scelte iniziali”.
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