EUROPA LEAGUE
EUROPA LEAGUE. STANGATA LAZIO. Due partite a porte chiuse
LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – Due turni a porte chiuse, il primo da scontare il 14 marzo nel ritorno degli ottavi di Europa League con lo Stoccarda. La Commissione disciplinare dell’Uefa ha usato la mano pesante nei confronti della Lazio per i fatti accaduti nella partita col Borussia Moenchengladbach. Il club romano, multato pure di 40 mila euro, paga per il saluto fascista esibito (a quanto si legge dal rapporto del delegato Uefa, Milovan Djukanovic) da circa 300 tifosi sistemati in Curva Nord. Ma paga soprattutto i precedenti, quelli di questa stagione e quelli di un passato recente che all’Uefa non hanno dimenticato. I saluti fascisti sono dunque stati la classica goccia che fa traboccare il vaso. Questa era la quarta volta che la Lazio finiva quest’anno nel mirino dell’Uefa. La prima a settembre per i buu a Londra nei confronti di due giocatori del Tottenham. Poi di nuovo col Tottenham, all’Olimpico, per cori razzisti della curva e l’assalto al pub frequentato da tifosi inglesi la sera prima del match. Quindi di nuovo a Maribor, per altri cori razzisti. Dopo quest’ultimo episodio l’Uefa aveva di fatto già punito la Lazio con la squalifica del campo per una giornata (da giocare a porte chiuse). La pena era stata sospesa con la condizionale, ma l‘Uefa era stata chiara: la squalifica sarebbe scattata alla minima nuova infrazione. Quella dei saluti fascisti è stata ritenuta più che sufficiente. Tanto che, oltre alla giornata già prevista, alla Lazio ne è stata comminata un’altra. Nella motivazione si legge che il provvedimento è stato preso per “lancio di petardi, comportamento razzista e organizzazione insufficiente”. Come previsto, quindi, il ferimento dei tre tifosi tedeschi prima del match non è stato preso in considerazione (i fatti sono accaduti lontano dallo stadio). Furibondo il Presidente Lotito: “La decisione dell’Uefa è abnorme rispetto a quanto accaduto. Faremo ricorso e produrremo immagini per ristabilire la verità. Non è giusto che la Lazio subisca un danno d’immagine ed economico (per il solo match con lo Stoccarda sfumerà un incasso superiore al milione di euro, ndr)”. La Lazio ha tre giorni per presentare il reclamo, lo inoltrerà già oggi, l’Uefa lo discuterà la prossima settimana. Lotito ne anticipa i contenuti: “Quanto sostenuto dal delegato Uefa non ha riscontro nei rapporti delle forze dell’ordine. E oltretutto il delegato viene da un Paese, la Serbia, che ha avuto problemi calcistici con l’Italia. E poi mi chiedo: è giusto che siano puniti migliaia di tifosi per il comportamento sbagliato di poche decine di persone? Che oltretutto non sono tifosi, ma delinquenti. Noi come società da anni stiamo facendo tutto il possibile per combattere il fenomeno. Io, personalmente, ho affrontato battaglie che tutti conoscono e che nessuno in Italia ha affrontato. Di più, che possiamo fare?”. Più realista, però, l‘avvocato del club Gianmichele Gentile: “La sentenza è pesante, ma non siamo vittime di una repressione cieca. Il problema esiste ed è inutile che lo ignoriamo. Dobbiamo adeguarci alle regole Uefa“.
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