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Extra time e tiri dalla distanza: ecco i talloni d’Achille a confronto…
NUMERI E CURIOSITA’ – Lazio, Atalanta e i loro punti deboli. Andiamo a scoprirli…
NUMERI E CURIOSITA’ – Debolezze cercasi. Nel calcio moderno, ormai, le sedute video sono diventate parte integrante dell’allenamento di una squadra: prima di scendere in campo si passa parecchio tempo in una sala a visionare filmati dei prossimi avversari. L’obiettivo è uno solo: trovare una falla, una piccola crepa sulla quale far leva per centrare la vittoria. Una pratica tanto comune quanto necessaria: scendere in campo sapendo già come colpire i propri dirimpettai può essere un vantaggio non indifferente. E in questa fase di analisi anche le statistiche possono dare una mano. Vediamone qualcuna…
LAZIO DURA A MORIRE – All’Atleti Azzurri d’Italia è prevista una zona Cesarini “bollente”: la Lazio, infatti, è la formazione che ha realizzato il maggior numero di gol nel recupero del secondo tempo (2 reti come Palermo e Roma). Dato che preoccupa, e non poco, l’Atalanta visto che, di contro, è la squadra che ne ha subiti di più (3).
OCCHIO ALLA DISTANZA – Un fattore di questo match potrebbero essere i tiri dalla distanza. Nell’ultimo mese la Lazio ha ritrovato la giusta mira, mettendo a referto tre reti da fuori area. Però, nel complesso, è anche la seconda formazione che subisce il maggior numero di gol con conclusioni da lontano: sono 4 fin qui, solo il Milan ha fatto peggio (5). E l’Atalanta quest’anno ne ha già realizzati 2 dalla distanza, ma subendone anche 3. I numeri quindi parlano chiaro: il match potrebbe essere deciso anche da una prodezza balistica realizzata da oltre 16 metri.
NERVI SCOPERTI – Quattro rossi in appena 9 giornate: il record poco invidiabile dell’Atalanta che la elegge come la formazione più “cattiva” della Serie A. Questo il tallone d’Achille della truppa di Reja, che si dimostra essere fin troppo aggressiva e nervosa. Completano questo bilancio negativo anche le 22 ammonizioni collezionate finora. L’altro punto debole sono i penalty: gli orobici sono la seconda formazione per numero di rigori concessi (3), prima solo la Juve a 4, ma solo uno di questi è finito in fondo al sacco (di Moralez e Pinilla gli errori dal dischetto). Le carte sono state scoperte, ora la parola passa al campo.
Daniele Gargiulo
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