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Albiol, Acerbi e la seconda giovinezza. (Anche) nel calcio non è mai troppo tardi
FACCIA A FACCIA ALBIOL ACERBI – Dopo la pausa post-Natalizia, la Lazio si prepara a tornare in campo per la prima giornata del girone di ritorno di campionato: al San Paolo, ad attendere i biancocelesti, ci sarà il Napoli di Ancelotti. Il match, in programma domenica alle 20.30, sarà anche l’occasione per mettere a confronto due big in difesa: Albiol ed Acerbi.
LA SECONDA GIOVINEZZA DI ALBIOL – 82 kg per 190 cm di altezza, lo spagnolo Albiol è la colonna portante della difesa azzurra. L’ex Real Madrid, al Napoli dal 2013, si è conquistato un posto fisso nell’undici titolare con il bel gioco e l’ottima condotta dentro e fuori dal campo. Fisico imponente ed intelligenza tattica permettono al classe ’85 di vincere i contrasti aerei e di essere efficace nelle marcature a uomo, riuscendo sempre a rendere complicato passare dalle sue parti. Lo scorso agosto, dopo ben tre anni di assenza, Luis Enrique ha richiamato in patria il difensore, convocandolo con la Spagna per i match di Nations League contro Inghilterra e Croazia. E pensare che durante i suoi anni a Madrid, il calciatore è rimasto (quasi) sempre in ombra. Oggi, a trentatré anni compiuti, Raul ha riscoperto in terra campana una seconda giovinezza che gli ha permesso di tenere a galla una squadra troppo spesso ‘costretta’ a rincorrere la prima della classe.
ACERBI, RECORDMAN IN SERIE A – È dal 18 ottobre del 2015 che Francesco Acerbi gioca tutti i minuti a sua disposizione nel nostro campionato. Tre, come gli anni passati senza mai lasciare il campo di gioco; tre, come i gol messi a segno nell’attuale campionato. Acerbi infatti, alla Lazio, si è riscoperto anche goleador. Dalla stagione 15/16, il classe ’88 ha segnato undici reti in Serie A, più di qualsiasi altro nel suo ruolo. Nessuno, al momento, può vantare record del genere: il difensore, pedina ormai insostituibile per Inzaghi, ci è riuscito portandosi dietro una storia personale fatta di tenacia, battaglie vinte, coraggio, e tanta voglia di farcela. “Bisogna capire gli errori, non bisogna mai mollare. E questo vale nello sport e nella vita. Mollare è troppo facile. Serve far leva sulla forza giusta e reagire. Sicuramente è difficile, ma chi riesce a farlo poi vincerà”.
IL RISCATTO DEGLI… ‘OVER’ – Esperienza e qualità le carte vincenti dei due difensori, più simili di quanto non si creda. Non è un caso che Sarri, lo scorso anno, abbia pensato proprio ad Acerbi per rimediare all’eventuale partenza dello spagnolo. L‘uno ha costruito con il compagno di squadra Koulibaly un reparto pressoché perfetto, l‘altro praticamente da solo riesce ad arginare le lacune di una difesa (troppo) spesso debole. E se l’andata, giocata a Roma, è stata la sua prima partita ufficiale in biancoceleste, la sfida di ritorno al San Paolo può diventare per Acerbi la definitiva consacrazione, a quasi 30 anni. Anche nel calcio, come nella vita, non è mai troppo tardi.
Alessandra Marcelli
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