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FACCIA A FACCIA. Lotito vs Cellino: presidenti tanto diversi quanto simili
Due presidenti diversi nel modo di intendere il calcio e simili nella ricerca della sostenibilità economica di questo sport…
Domani sera all’Olimpico andrà in scena la sfida tra Lazio e Cagliari. Sarà una gara importante per le due squadre che cercheranno di ottenere il massimo per fare un passo avanti verso i rispettivi obiettivi stagionali. Lazio-Cagliari, però, metterà di fronte anche due presidenti che per carattere e modo di intendere il calcio sono tanto diversi quanto simili.
Massimo Cellino è uno dei tre presidenti che da più tempo presiede una squadra di Serie A. Acquistò il Cagliari per 30 miliardi di lire nel 1992 e in 20 anni ha disputato 15 campionato di Serie A e 5 di Serie B, raggiungendo per due volte le semifinali di Coppa Italia e una volta la semifinale di Coppa Uefa. Presidente vulcanico dall’esonero facile che ragiona molto con il cuore quando si parla di calcio. Cellino capisce quando un allenatore è bravo (non esonerò Allegri dopo cinque sconfitte consecutive nelle prime cinque gare di campionato) e conosce il gioco del calcio come pochi. Come talent scout alterna grandi scoperte a vere bufale ma sotto la sua gestione il Cagliari si è sempre distinto per la valorizzazione dei giovani, molti dei quali italiani.
Claudio Lotito, invece, è alla Lazio da poco tempo. A lui va dato il merito di aver evitato il fallimento ad una società cui l’era Cragnotti aveva regalato lo scudetto ma contemporaneamente una marea di debiti. Lotito sarà sempre ricordato per gli otto acquisti in un giorno, per le sue locuzioni in latino ma soprattutto per aver riportato ad alti livelli la Lazio in pochi anni. Rispetto al suo collega Cellino l’esonero non è una soluzione ai problemi di una squadra. Crede nelle capacità dei tecnici e soprattutto si fida molto di Tare che in questi anni l’ha aiutato a portare alla Lazio ottimi giocatori. Contrario all’assioma: “più spendi più vinci”, Lotito crede in un calcio sostenibile grazie agli incassi della società. Per lui i giocatori sono anzitutto uomini e per far parte della Lazio devono avere, come egli stesso direbbe, capacità tecnico-tattiche funzionali all’idea di gioco dell’allenatore, compatibilità economico-finanziaria con la società e moralità. Ha cercato di rivoluzionare il calcio con idea di marketing legata al brand Lazio e punta allo Stadio di proprietà per completare la sua opera di rinnovamento del calcio italiano.
Cellino e Lotito sono diversi negli atteggiamenti e nei confronti della squadra ma sono simili quando si tratta di affari. Comprare un giocatore di Cagliari o Lazio non è mai semplice. Sono negozi molto costosi e fino al momento delle firme non si è mai sicuri che la trattativa sia chiusa. Il loro carattere li spinge sempre a cercare di prevalere e di preferire in alcuni casi lo scontro con i giocatori piuttosto che cercare soluzioni diplomatiche (il caso Cellino-Marchetti o Lotito-Pandev ne sono la testimonianza).
Lazio-Cagliari è dunque anche l’incrocio tra due presidenti tanto diversi nel modo di intendere il calcio quanto simili nella ricerca del risultato e della sostenibilità economica di questo sport.
Giuseppe Opromolla
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