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Gabriele Paparelli: “Andavo a cancellare le scritte dei muri per tutelare mia madre. Felice che le istituzioni si siano ricordate di mio padre”
Il figlio di vincere aggiunge: “Sarebbe ora di porre fine a questo tamtam di striscioni che insultano e che non hanno nulla a che vedere con il mondo del calcio”…
NOTIZIE LAZIO – A margine dell’evento “Premio Coni Lazio 2014”, Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a calciomercato.it: “Ringrazio tutti quelli che hanno organizzato e dedicato questo premio alla memoria di mio padre. È una soddisfazione molto importante. Sono 35 anni che la città piange Vincenzo e ora anche le istituzioni si sono ricordate di lui. Sono molto contento. Come si reagisce alle scritte e agli striscioni offensivi? In questi anni ho lottato per il cognome che porto e per far capire alla gente che dietro a Paparelli c’era una famiglia, una moglie e un figlio che soffrivano. Andavo a cancellare le scritte dei muri solo per tutelare e proteggere mia madre: ogni volta che vedeva un’offesa sui muri si dispiaceva molto”. Sugli striscioni esposti in Curva Sud in merita alla vicenda Ciro Esposito ha aggiunto: “A volte il calcio e i tifosi dovrebbero occuparsi solo della propria squadra del cuore e lasciare ad altri questo tipo di critiche. Il dolore di una mamma non può essere mai giudicato, ognuno reagisce a modo suo. Sarebbe ora di porre fine a questo tamtam di striscioni che insultano e che non hanno nulla a che vedere con il mondo del calcio”.
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