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Garlaschelli: “Alla Lazio ho vissuto bei e brutto momenti. Contro l’Inter si può fare risultato, ma firmerei per un pareggio”
GARLASCHELLI – Nel giorno del suo 69esimo compleanno, Renzo Garlaschelli è intervenuto ai microfoni del canale ufficiale biancoceleste. Queste le sue parole riguardo il suo passato e su Inter–Lazio di domenica.
LAZIO – “Per me la Lazio è stata tutto,questi 69 anni, anche la mia gioventù. Ho fatto dieci anni bellissimi dal punto di vista calcistico e degli amici. Spero di aver lasciato un bel ricordo anche oltre il calcio. Oggi tra l’altro ho sentito tantissime persone e vuol dire che qualcosa di buono ho fatto”.
ESORDIO –“L’esordio è stato un momento speciale, feci le visite con Re Cecconi e Frustalupi. La prima partita facemmo bene contro l’Inter, poi alla seconda segnai a Firenze. Sono arrivato a Roma senza troppe pretese, invece da quel momento è iniziata una bella storia. La luce si è spenta dopo lo Scudetto. Non sono stato trattato benissimo, anche per colpe mie. Ci sono stati bei e brutti momenti, gli ultimi due anni non sono stati belli tra vari problemi e la retrocessione. Mi hanno cacciato senza dirmi nulla, ma nella vita c’è sempre un inizio e una fine”.
SCUDETTO E DERBY – “Forse ce ne siamo accorti dopo di quanto fatto, di questa squadra se ne parla a Ancora. Abbiamo giocato un calcio divertente. La società forse non è stata in grado di sostituire dei giocatori. Ci siamo divertiti e vedo tanto affetto quando torno a Roma. Gol nel derby? Feci un gol strepitoso in tuffo d’angelo, mi sono buttato da Tor di Quinto.
RITIRO – “Mi avevano chiamato Pistoiese e Catania, sapevo di andare via. Sono andato a Pavia avendo anche dei problemi a casa. Avrei potuto continuare, ma a un certo punto capisci quando è il momento di smettere”.
INTER – “Li abbiamo battuti in coppa, gli manca anche qualche giocatore. Si può fare il risultato, ma firmerei anche per un pareggio visto che c’è una gara da recuperare. Icardi? Non si allena da un po’, la partita è delicata. Non credo partirà titolare. La Lazio ci ha abituato a giocare così con Correa e Immobile, questa è la formazione migliore”.
IMMOBILE – “A Immobile cosa vuoi dire, magari non è in grandissima forma. Mancano dieci partite e può arrivare ancora a quota 20. In Nazionale è facile prendersi le critiche, ma mi sembra banale. Parliamo di un giocatore importantissimo. Non si possono segnare tutti gli anni 30 gol”.
KEITA – “Le cose migliori le ha sempre fatte sulla fascia. Ha bisogno di spazio essendo rapido. All’Inter si pensava potesse fare di più, non vorrei facesse la fine di giocatori come Zarate o Hernanes. Bisogna fare attenzione prima di lasciare una grande squadra e una grande società come la Lazio”.
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