Garlaschelli: «La nostra Lazio, squadra di tutti»

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO-«Quella Lazio è stata la squadra di tutti, di un popolo intero» così si apre l’ intervista rilasciata da Renzo Garlaschelli, leggendaria ala destra biancoceleste, al Corriere dello Sport. La memoria va subito a quel grande successo che fu lo scudetto del ’74:  «Il primo pensiero è un’immagine, quella dello stadio, uno stadio mai visto. Lo ricordo ancora adesso, la scena è indimenticabile. Le bandiere, i colori, l’attesa, la partita da giocare e vincere, infine la festa. Fu un’emozione unica, incredibile». L’ex giocatore non manca di raccontare la paura di aver condizionato l’intera squadra dopo la sua espulsione: «Fui espulso, a fine partita si avvicinò Maestrelli e mi disse “ti è andata di lusso”. Vincemmo in inferiorità numerica, non fu una gara bellissima, fu una battaglia, quando ci sono in palio obiettivi importanti va così» Proprio per i colleghi Maestrelli e Chinaglia esprime poi parole di grande affetto: «Tommaso e Giorgio erano due persone stupende. Di Maestrelli è stato detto tutto, è stato il papà di quella Lazio. Chinaglia sognava di tornare in Italia per sistemare tutto, mi spiace che non ci sia riuscito». L’amore per quella squadra e per la Lazio in generale è chiaro nelle parole di Garlaschelli che, purtroppo, per motivi familiari sarà costretto a vedere la partita da casa: «Mi dispiace tanto non esserci, sarà una festa bellissima, ma ho un impegno familiare da onorare, devo stare accanto a mia sorella. Mi farò due risate in televisione, vedrò i compagni in campo senza capelli e con un po’ di pancia. Divertitevi, questo dico ai tifosi della Lazio. E speriamo di rivederci presto, sarà per il 50esimo anniversario…» .