GAZZETTA DELLO SPORT. Lotito condannato anche in appello

GAZZETTA DELLO SPORT. Lotito condannato anche in appello

Pena ridotta di sei mesi sia per il patron che per Roberto Mezzaroma

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Lotito condannato, ma con una pena inferiore rispetto a quella inflitta in primo grado. La Corte d’Appello di Milano ha emesso ieri la sentenza di secondo grado sulla vicenda dell’acquisto del 14,6 per cento di azioni Lazio avvenuta nel 2005. Come già in primo grado, il presidente della Lazio Claudio Lotito e l’imprenditore Roberto Mezzaroma sono stati ritenuti colpevoli dei reati di aggiotaggio manipolativo e di ostacolo agli organi di vigilanza della Borsa. Le condanne, però, sono state più lievi rispetto alla precedente sentenza: sia Lotito sia Mezzaroma hanno visto ridursi di 6 mesi la pena. Il presidente della Lazio è stato condannato a 18 mesi (due anni in primo grado), Mezzaroma a 14 mesi (1 anno e 8 mesi in primo grado). La vicenda, però, non si chiude qui. L’avvocato di Lotito, Gianmichele Gentile, ha annunciato che la sentenza sarà impugnata in Cassazione. Nel frattempo per Lotito non ci sarà alcuna conseguenza nello svolgimento del ruolo di presidente. La Corte d’Appello ha disposto la sospensione condizionale della pena ed inoltre la sentenza è coperta da indulto. Lotito conserverà il diritto di voto in assemblea senza perdere il controllo del club. I giudici milanesi hanno però confermato che nel 2005 dietro l’acquisto del 14,6 % di azioni da parte di Roberto Mezzaroma ci fu un patto occulto con Lotito. Allo scopo di aggirare l’obbligo di Opa che per Lotito sarebbe scattato nel caso di acquisto diretto di quelle azioni.