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GAZZETTA DELLO SPORT. Reja causò un rigore per un fischio da fuori
Il tecnico biancoceleste era già stato protagonista di un episodio simile
GAZZETTA DELLO SPORT. Reja causò un rigore per un fischio da fuori
Il tecnico biancoceleste era già stato protagonista di un episodio simile
Quasi quarantuno anni fa, una storia molto simile a quella di Udine. Protagonista ancora Edy Reja, che a quel tempo era un centrocampista del Palermo. Il campionato di serie B si sta concludendo, è il 13 giugno 1971: i siciliani ricevono il Taranto che ha bisogno di un pareggio per salvarsi. Il Palermo è in vantaggio, quando il pallone arriva nella sua area. Un fischio dalle tribune. Un giocatore lo ferma allora con le mani perché pensa a una punizione. Il giocatore è proprio Reja, ma l’arbitro Toselli di Cormons, quasi compaesano dell’attuale allenatore della Lazio, esclama: «Io non ho fischiato, mi spiace, ma è rigore per il Taranto», come riporta La Gazzetta dello Sport.
Reja, all’epoca ventiseienne, viene consolato dai compagni: «Anche i più esperti avrebbero fermato il pallone», dice il portiere Girardi. Mentre l’allenatore della Lazio racconta questa versione: «Quando l’arbitro ha indicato il dischetto, mi sono sentito male e per tutta la partita ho sentito il peso di quell’errore involontario. Non sono un giovane alle prime armi e ritengo di sentire benissimo da dove proviene un fischio. Il signor Toselli ha fischiato dopo che la palla era abbondantemente in gioco ed è stato proprio questo ritardo che mi ha tradito e ha sorpreso i miei compagni. Invece il fischio è arrivato dalle tribune».
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