GAZZETTA DELLO SPORT. Riscossa Lazio. Calendario duro e tanti infortuni «Ma la Lazio c’è»

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Se non fosse troppo blasfemo in queste ore utilizzare termini nautici, si potrebbe dire che la Lazio ha ripreso la rotta giusta. Tre punti, zero gol subiti, terzo posto a portata di mano: la bufera di Siena sembra alle spalle e la classifica ha di nuovo contorni interessanti. «Abbiamo ritrovato quelle sicurezze che avevamo perso nell’ultimo periodo», dice Edy Reja a Lazio Style radio. Il riferimento del tecnico è soprattutto alla fase difensiva: dentro Biava-Dias, dentro pure Marchetti e porta inviolata, non può essere solo un caso. L’Atalanta come fosse il primo mattone: «Ma occhio, perché non siamo ancora quelli dello scorso anno», puntualizza il tecnico. Però all’occhio degli esperti che abbiamo voluto interpellare qui a sinistra, la Lazio ha tutto per giocarsi la Champions, a patto che recuperi gli infortunati e/o compensi sul mercato le carenze di organico. «Stiamo monitorando giocatori su tutto il panorama internazionale — ancora Reja —, ma ci sono anche discorsi economici da affrontare». Nell’attesa Reja fa i conti con l’emergenza. Se per Hernanes l’ottimismo in vista della gara con l’Inter non manca, oggi gli esami alla Paideia stabiliranno con esattezza i tempi di recupero di Dias. Scontata la sua assenza domenica, il timore è che il difensore debba saltare il prossimo ciclo che attende la Lazio. Reja, archiviata la vittoria numero 300 in carriera, ha già la testa alla sfida con l’Inter: «Contro l’Atalanta il movimento di squadra è stato buono, ora manca l’intensità e la corsa. Contro l’Inter dovremo giocare al massimo delle nostre possibilità». In verità, non solo con l’Inter. Ora il calendario si fa in salita: oltre alla gara di Coppa Italia della prossima settimana (giovedì contro Milan o Novara), ci sarà la trasferta col Chievo e poi il Milan all’Olimpico. Ancora Reja: «Sì, nel girone d’andata abbiamo più o meno ripetuto quanto fatto l’anno scorso (34 punti a fine girone d’andata un anno fa, 33 oggi con una gara in meno, ndr). Ma ora viene il difficile: voglio vedere nei miei giocatori la giusta mentalità». Come a dire: la rotta è giusta, non preoccupatevi se il mare s’ingrossa.