GAZZETTA DELLO SPORT. Un’altra svolta? Reja senza pace. Da Lecce in poi è cantiere Lazio

GAZZETTA DELLO SPORT. Un’altra svolta? Reja senza pace. Da Lecce in poi è cantiere Lazio

Il tecnico biancoceleste ha cambiato modulo spesso nell’ultimo periodo

(getty images)

Nell’ultimo periodo la Lazio è stata camaleontica, ha cambiato modulo spesso, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. Per Reja, nulla di strano: la squadra, in allenamento, di esperimenti ne fa ogni giorno e non sempre con uno stesso schema standard. Per i giocatori, che dopo il cappotto di Siena ne hanno parlato a lungo, qualcosa di strano c’è: uno dei temi del contendere è stato proprio la confusione tattica «denunciata» da qualcuno, privato di un riferimento da cui poi sviluppare eventuali cambiamenti.

Domenica, il rischio è quello di vedere per la settima volta consecutiva una Lazio diversa: anche qui c’è una base, il 4-3-1-2 proposto in tre delle ultime sei uscite, ma dalla vittoria di Lecce del 10 dicembre, mai Reja ha deciso di confermare per due partite di fila lo stesso telaio.

Resta vivissima la soluzione della difesa a tre anche se ieri, nell’amichevole con la Primavera, Reja ha provato il 4-4-2, che a tre giorni dalla partita e con una situazione in infermeria in continua evoluzione, non può essere considerato un indizio valido.

La chiave, più che Radu, resta Hernanes: il Profeta, dopo gli accertamenti di mercoledì, ieri ha lavorato a parte e in qualche modo si tenterà di recuperarlo, con ottime possibilità di farcela: il dolore al ginocchio è quasi sparito. Buone chanche anche per il romeno, mentre è più difficile il rientro di Sculli, che ieri in campo non si è visto ed è al centro di voci di mercato che invitano alla prudenza. Se Reja decidesse di confermare Cavanda, il dubbio tra 4-3-1-2 e 3-4-1-2 si risolverebbe con la sua posizione, avanzata o arretrata a seconda della scelta di Reja (con Radu a scalare esterno), che stavolta non dovrà preoccuparsi come contro l’Udinese dell’Armero di turno anche perché l’Atalanta non ha esterni di centrocampo che spingono come dannati.