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GAZZETTA DELLO SPORT. Zaccheroni «Se Klose è super il merito è di Reja»
Una sintesi dell’articolo de La Gazzetta dello Sport
GAZZETTA DELLO SPORT. Zaccheroni «Se Klose è super il merito è di Reja»
«Il tedesco sembrava finito e l’ha rigenerato Come la Lazio può battere il Milan? Alzando i ritmi»
Vista dalla sua panchina, è «una partita in bilico, con un risultato in bilico. Ma questa Lazio è l’avversario peggiore che possa capitare oggi al Milan». Parola di Alberto Zaccheroni, c.t. del Giappone, ex tecnico rossonero e biancoceleste. Uno che il catenaccio non l’ha mai praticato, eppure ora lo tira fuori se provi ad accennare l’argomento Keisuke Honda: «Non mi piace parlare dei giocatori in sede di mercato», dice.
Ok, parliamo della Lazio.
«Lo sa che mi ha impressionato? Non sembra una squadra italiana».
Cioè?
«Ho visto Inter-Lazio. E in campo c’era una formazione, quella di Reja, con una mentalità straniera, capace in trasferta di giocare con grande personalità, baricentro altro, pressing nella metà campo avversaria. Dico davvero, la Lazio pare venire da un altro campionato».
La classifica biancoceleste rispecchia i valori?
«Non vedo onestamente come possa far meglio di così. Il terzo posto è un obiettivo ambizioso, ma ci sono squadre più attrezzate. Penso all’Inter, che prima o poi troverà un equilibrio. Ma pure all’Udinese, che sarà sul pezzo fino alla fine».
Tutto di merito di Klose?
«Tutto merito di Reja, penso io. Sta facendo un grande lavoro, fin dal suo arrivo a Roma. Nel corso degli anni sono cambiati gli interpreti in campo, eppure il tecnico è sempre riuscito a tenere la squadra ai vertici, davanti a club più attrezzati. E lo stesso rendimento di Klose, un giocatore che molti davano per finito, è un merito da ascrivere all’allenatore».
Sorpreso dal rendimento dell’attaccante?
«È l’acquisto dell’anno, nessun dubbio».
Il flop dell’anno invece è Cisse.
«Questo sì che mi ha sorpreso. Eppure motivazioni ed entusiasmo non gli mancavano. Credo solo che non si sia ambientato. Ha pagato l’esplosione di Klose, forse anche per un problema di leadership nello spogliatoio. E poi trovo che Rocchi sia perfetto per giocare in coppia con Miro».
Lei dove schiererebbe Hernanes?
«È un giocatore che non ha grande continuità, ma sui colpi non si discute. Ha i tempi di gioco classici del regista di centrocampo, ma non so come si comporterebbe in fase difensiva».
A proposito di fase difensiva: come limitare Ibrahimovic?
«Due le strade possibili. La prima è creare uno schermo davanti allo svedese: oltre al centrale che lo prenderà in consegna, servirà l’aiuto del mediano, penso a Ledesma. Ma io percorrerei un’altra strada: siccome a Ibrahimovic il pallone non lo togli mai, bisogna provare a non farglielo arrivare. La Lazio dovrà togliere il fiato ai centrocampisti del Milan, a quelli deputati a servire lo svedese».
Se Reja avesse Ibrahimovic, sarebbe sopra al Milan?
«Difficile dirlo: magari Allegri, se non avesse Ibra, giocherebbe in modo diverso. Ma ora fa bene ad appoggiarsi quasi completamente a un giocatore che è sinonimo di scudetto: se i rossoneri sono ancora favoriti sulla Juventus, è perché in rosa hanno uno così, uno che fa il centravanti e il regista offensivo allo stesso tempo. L’unico rischio per il Milan è che a Zlatan venga il mal di pancia».
E allora perché la partita di domani è in bilico?
«Perché se la Lazio riuscirà ad alzare i ritmi, il Milan andrà in difficoltà. Sì, mi aspetto una grande sfida».
Ok, parliamo della Lazio.
«Lo sa che mi ha impressionato? Non sembra una squadra italiana».
Cioè?
«Ho visto Inter-Lazio. E in campo c’era una formazione, quella di Reja, con una mentalità straniera, capace in trasferta di giocare con grande personalità, baricentro altro, pressing nella metà campo avversaria. Dico davvero, la Lazio pare venire da un altro campionato».
La classifica biancoceleste rispecchia i valori?
«Non vedo onestamente come possa far meglio di così. Il terzo posto è un obiettivo ambizioso, ma ci sono squadre più attrezzate. Penso all’Inter, che prima o poi troverà un equilibrio. Ma pure all’Udinese, che sarà sul pezzo fino alla fine».
Tutto di merito di Klose?
«Tutto merito di Reja, penso io. Sta facendo un grande lavoro, fin dal suo arrivo a Roma. Nel corso degli anni sono cambiati gli interpreti in campo, eppure il tecnico è sempre riuscito a tenere la squadra ai vertici, davanti a club più attrezzati. E lo stesso rendimento di Klose, un giocatore che molti davano per finito, è un merito da ascrivere all’allenatore».
Sorpreso dal rendimento dell’attaccante?
«È l’acquisto dell’anno, nessun dubbio».
Il flop dell’anno invece è Cisse.
«Questo sì che mi ha sorpreso. Eppure motivazioni ed entusiasmo non gli mancavano. Credo solo che non si sia ambientato. Ha pagato l’esplosione di Klose, forse anche per un problema di leadership nello spogliatoio. E poi trovo che Rocchi sia perfetto per giocare in coppia con Miro».
Lei dove schiererebbe Hernanes?
«È un giocatore che non ha grande continuità, ma sui colpi non si discute. Ha i tempi di gioco classici del regista di centrocampo, ma non so come si comporterebbe in fase difensiva».
A proposito di fase difensiva: come limitare Ibrahimovic?
«Due le strade possibili. La prima è creare uno schermo davanti allo svedese: oltre al centrale che lo prenderà in consegna, servirà l’aiuto del mediano, penso a Ledesma. Ma io percorrerei un’altra strada: siccome a Ibrahimovic il pallone non lo togli mai, bisogna provare a non farglielo arrivare. La Lazio dovrà togliere il fiato ai centrocampisti del Milan, a quelli deputati a servire lo svedese».
Se Reja avesse Ibrahimovic, sarebbe sopra al Milan?
«Difficile dirlo: magari Allegri, se non avesse Ibra, giocherebbe in modo diverso. Ma ora fa bene ad appoggiarsi quasi completamente a un giocatore che è sinonimo di scudetto: se i rossoneri sono ancora favoriti sulla Juventus, è perché in rosa hanno uno così, uno che fa il centravanti e il regista offensivo allo stesso tempo. L’unico rischio per il Milan è che a Zlatan venga il mal di pancia».
E allora perché la partita di domani è in bilico?
«Perché se la Lazio riuscirà ad alzare i ritmi, il Milan andrà in difficoltà. Sì, mi aspetto una grande sfida».
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