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GIANNICHEDDA: “In difesa bisogna fare una bella rivoluzione. E serve un attaccante di valore indipendentemente da quello che farà Klose”
L’ex biancoceleste poi getta uno sguardo sulla contestazione: “E’ una situazione strana, purtroppo non si sente l’entusiasmo intorno alla squadra e alla società. Basta poco per riaccendere tutto”…
NOTIZIE SS LAZIO – Ai microfoni di Radio Radio, l’ex centrocampista della LAZIO, Giuliano GIANNICHEDDA, ha detto la sua sulla contestazione dei tifosi ed ha presentato il prossimo impegno col MILAN:
Come è l’ambiente Lazio?
“E’ una situazione strana, purtroppo non si sente l’entusiasmo intorno alla squadra e alla società. Secondo me le motrice di questo sport sono passione ed entusiasmo se si perdono finisce lo sport, e la squadra ne risente, è un momento molto particolare. Basta poco per riaccendere tutto, bisogna farlo tutti, dalla squadra all’allenatore, al presidente, da parte di tutti.”
Il valore della squadra?
“La Lazio secondo me se giocano i titolari, è una squadra che ha equilibrio, giocatori che possono fare la differenza come Klose e Candreva. Se mancano, si fa fatica. La Serie A è molto dura, alla fine arrivi quasi a metà classifica”.
Dovendola migliorare dove si deve intervenire?
“In difesa bisogna fare una bella rivoluzione, almeno due giocatori. Serve un attaccante di valore indipendentemente da quello che farà Klose, in mezzo al campo serve qualità per sopperire alla partenza di Hernanes.”
Perea e Felipe Anderson?
“Un giovane va messo nella condizione di esprimersi al meglio, non è facile, trovarsi in una squadra rodata va bene, quando non gira la squadra, è ovvio che vanno in difficoltà. Io li rivedrei in una condizione migliore, li farei partire in ritiro con la squadra in una Lazio che ha un organico più completo ,possono esprimersi al meglio.”
Se fosse un tifoso della Lazio andrebbe allo Stadio contro il Milan?
“Allo stadio andrei sempre, va sempre aiutata la squadra. Poi se uno vuole contestare il presidente a fine partita si può fare, in maniera civile, ma fuori dallo stadio, ma si va allo stadio per sostenere la squadra.”
Primo anno di Lotito. Alla vigilia del derby estremo riusciste a vincere la gara. Che clima c’era e il ruolo dei giocatori di personalità?
“Quello si nota nei momenti di difficoltà. Sono quei tre o quattro giocatori che possono trascinare gli altri. Ci sono giocatori troppo remissivi, soprattutto alla Lazio. Quella partita è stata una partita storica, si pensava che la Roma ce ne avrebbe fatti cinque sei. I tifosi ci hanno incoraggiato sempre, il pubblico caldo come quello laziale deve aiutare la squadra ed alla fine abbiamo vinto. Il calcio è cambiato, ci sono tanti stranieri. Di Canio e Peruzzi hanno fatto la storia del calcio, per loro era quasi naturale trascinare tutti gli altri.Uno o due giocatori di grande personalità vanno presi.”
Keita come va gestito?
“E’ un giocatore di valore che ha doti tecniche e atletiche, ora lavoro con i giovani, con quelli dell’età sua giocava in maniera straordinaria. Ha grandi doti tecniche, deve rimanere su questo rendimento, fa bene il mister a farlo giocare perchè è in forma. I giovani devono giocare, non è vero che si bruciano, sono loro il futuro per le società di calcio.”
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