Gli esterni sono ovunque Biglia sa osare

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Con due veri esterni, capaci di aiutare nella fase difensiva e di essere pericolosi con il pallone tra i piedi, la squadra biancoceleste ha ritrovato d’incanto l’antica fisionomia. Questa è la ricetta che ha permesso di tornare a vedere la “vecchia” LAZIO evidenziata da Il Corriere dello Sport (F.Patania). Infatti il calcio di PETKOVIC si sviluppa principalmente sulle corsie esterne e se sulla fascia destra non ci sono grandi alternative a CANDREVA, sul versante opposto, dopo la squalifica di MAURI e l’infortunio di LULIC, trovare una soluzione nelle ultime settimane era diventato un incubo. Ieri KEITA ha dimostrato di possedere la gamba per coprire la fascia (ovviamente con la copertura di RADU) e la fantasia per restituire pericolosità alla manovra della Lazio. Tra il 4-1-4-1 e il 4-3-3 non c’è tanta differenza. Dipende dalla mobilità e dal dinamismo degli esterni. E con la coppia CANDREVA-KEITA, ieri  la squadra biancoceleste ha tenuto il campo, per larghi tratti della partita, come succedeva nella passata stagione. Un’altra chiave tattica della gara porta all’ingresso di BIGLIA: nella fase finale, con HERNANES in debito d’ossigneno, si stava subendo il ritorno del PARMA. Con l’argentino in campo si è subito ripreso il controllo del centrocampo, grazie alla sua capacità di andare a prendere il pallone nella trequarti avversaria. Ha i tempi giusti e visione di gioco. E’ il fulcro del calcio che insegue PETKOVIC. E al Tardini ha dimostrato di poter convivere accanto a LEDESMA e ONAZI.