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GRACIAS SENIOR SCALONI. A Giugno scade il suo contratto eppure LIONEL non sbaglia un colpo
Il terzino argentino, tornato utile a Reja in questo finale di stagione, affronta tutte le gare con la giusta carica ed intensità. E intanto tra un mese l’addio con la Lazio…
Il terzino argentino, tornato utile a Reja in questo finale di stagione, affronta tutte le gare con la giusta carica ed intensità. E intanto tra un mese l’addio con la Lazio…
Lionel Scaloni, 34 anni tra 9 giorni, terzino destro, ma all’occorrenza può giocare anche a sinistra. Storia gloriosa la sua al Deportivo La Coruna, squadra con la quale ha portato a casa una coppa del Re, due supercoppe Spagnole e uno scudetto. Poi la Lazio nel 2007: solo 12 presenze per lui, che lo costringono a farsi un anno in prestito, di nuovo in terra iberica, stavolta al Maiorca. L’anno dopo, il ritorno a Roma. In due stagioni (2009/2010 e 2010/2011) solo 21 presenze tra campionato e coppe, ragion per cui Scaloni è costretto a restare di nuovo ai margini della squadra. Mai una parola però, mai una lamentela, fino ad arrivare alla stagione in corso, anno maledetto per la Lazio dal punto di vista degli infortuni, ma che ha restituito a Lionel il gusto di essere importante. Radu, Konko, Biava, Dias e Diakitè, spesso fuori e per malesseri fisici e per squalifiche; e così per Scaloni è iniziata una nuova avventura.
Tutto partì dal derby di ritorno, quel Roma-Lazio del 4 Marzo scorso, vinto dai biancocelesti per 1 a 2, grazie al rigore di Hernanes e al gol decisivo di Mauri. Li Lionel partì titolare a destra, con Garrido dall’altra parte (anche per lui quella fu una grande gara). Reja fu costretto a schierare i due sulle fasce, ma nella scelta del goriziano, seppur forzata c’era un velo di convinzione, soprattutto dopo la prova con la Fiorentina, dove Scaloni aveva dimostrato che poteva tornare ad essere un titolare. Il carisma e l’esperienza dell’argentino, hanno fatto si che sia diventato uno dei pilastri dello spogliatoio laziale, uno che tiene unito il gruppo e dal derby in poi ha anche dimostrato di poter essere utile sul campo. Dopo la stracittadina prove sempre più convincenti per lui: il gol a Parma, anche se ininfluente ai fini del risultato (finì 3 a 1 per i ducali), così come l’assist per il gol di Mauri, nella gara persa a Torino contro la Juventus che aveva si dominato, ma che era stata anche ben domata dalla Lazio, vicina a strappare ai bianconeri l’1 a 1 (decise però Del Piero su punizione). Poi l’assist per Matuzalem nella rete del momentaneo vantaggio sul Lecce, lo scorso 22 Aprile (anche li la Lazio perse i tre punti, a causa del pareggio di Bojinov nel finale) e infine la grande prova di ieri a Bergamo, in un campo ostico per tutti quest’anno.
Ieri Scaloni, ha giocato da difensore centrale, dimostrando carattere, voglia e passione per i colori biancocelesti. Nonostante il suo probabile addio a Giugno, vista la scadenza del contratto, l’argentino sembra affrontare ogni partita come se non dovesse mai andar via, con l’entusiasmo di chi è appena arrivato, con la grinta di chi vuole dimostrare al mondo di saper ancora essere capace, rischiando anche in prima persona, se si dovesse far male pagherebbe sulla sua pelle vista la scadenza contrattuale. Sul suo rinnovo, qualche mese fa, Scaloni aveva detto:’’Spero che qualcuno della società mi chiami, ma finora non si è fatto vivo nessuno. Se andrò via non sarà un problema, qui sono stato felice, ho qualche offerta in Europa’’.
Ora, a poco più di un mese dalla scadenza del suo contratto, la situazione si fa sempre più chiara, con Lotito, visto il silenzio, che non sembra intenzionato a prolungare il legame con l’argentino anche se quest’ultimo ha dimostrato di poter tranquillamente stare in rosa vista la sua duttilità difensiva. A Scaloni va comunque l’applauso ed il ringraziamento per la dedizione, la serietà professionale e l’attaccamento alla maglia in un’epoca dove ormai i valori sembrano essere scomparsi. Gracias Senior Scaloni.
A.C.
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