INTERVISTE
Gregucci: “Nel Derby serve soffrire insieme, si deve arrivare sereni e non mollare mai”
GREGUCCI INTERVISTA LAZIO- Angelo Gregucci ha rilasciato una lunga intervista a Radiosei. Ha parlato di Lazio in modo approfondito, partendo dal ragionare sul pareggio per 1-1 ottenuto contro l’Atalanta. Un pensiero anche su molti dei componenti della rosa di mister Baroni, per poi passare a esaminare la situazione in vista del Derby. Ecco cosa ha detto.
Le parole di Gregucci nell’ intervista sulla Lazio
Gregucci sul Derby
“Bisogna avere molto rispetto, questa gara sfugge dalle logiche. Serve soffrire insieme, nessuno si deve isolare: tutte le componenti devono essere unite. Nessuna scusa, nessun alibi, mai mollare. È una partita che porta pressione ma si deve arrivare all’appuntamento sereni, lucidi, con molto senso di appartenenza e allo stesso tempo distaccati dalla malizia. Si vince se di è più forti e uno deve essere forte principalmente di testa. La Roma di Mourinho, con la malizia, è sempre arrivata sotto alla Lazio. Rovella e Guendouzi sono due grandi centrocampisti, a livello internazionale; la Roma lì potrebbe mettere un calciatore in più. Penso che si possa contrapporre il Dele di ora con chiunque. Sul mercato direi di vedere oltre al derby. Avremo rispetto dei romanisti, ma noi abbiamo a metà campo possiamo contrapporci in maniera importante”.
Gregucci su Tavares
“Il suo linguaggio del corpo da settimane manifesta insofferenza. Prima era un fattore del campionato italiano, ci vuole ora che qualcuno ora lo tranquillizzi. È forte, ma quando viene sostituito non deve dare quei segnali come calciatore le bottigliette. Quindi non c’entra più la condizione, ha sbagliato due soluzioni semplici, deve rimettere a posto la testa: deve stare sereno e tranquillo. Ha dimostrato di essere un esterno fortissimo, deve resettare mentalmente”.
Gregucci su Dele-Bashiru
“Nel secondo tempo lui chiude da destra, ma doveva essere il sotto punta: non dà riferimenti. Ha mandato fuori giri De Roon. Dele lo ha sovrastato anche fisicamente perché dal punto di vista fisico è una belva”.
Gregucci su Castellanos
“È un attaccante che ama venire incontro, rifinire; fa anche giocate tecniche, fa da raccordo, si difende pure con chi è più alto di lui. Di testa non solo la prende ma sa anche indirizzarla. Non si mette in mostra solo per ciò che fa davanti ma anche per il resto e per il lavoro sui calci piazzati. Si porta ancora dietro la reputazione dello scorso anno. Toni era un attaccante che ti faceva salire, Caicedo ti faceva salire. Ogni attaccante ha come obiettivo la porta, quello è vitale per loro, però tanti hanno caratteristiche di aiuto, hanno qualità da mettere al servizio della squadra e non da sfruttare solo a livello individuale”.
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