NAZIONALI
Guendouzi: “Sono maturato con la Lazio. E sulla Francia…”
GUENDOUZI LAZIO FRANCIA – Queste le parole di Matteo Guendouzi, calciatore della Lazio e della Francia, nel corso della conferenza stampa dell’antivigilia della sfida di Nations League tra la nazionale azzurra e quella transalpina e in un’intervista a L’Equipe.
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Italia Francia, le parole di Guendouzi in conferenza stampa
“In questi ultimi mesi sono migliorato molto e ho acquisito tanta fiducia giocando con la Lazio. Diciamo che sono in una fase positiva. Tuttavia, sono sempre lo stesso giocatore. L’Italia? Gioco nel loro campionato quindi so che cosa vuol dire giocare contro di loro: sono una grande Nazionale. Se posso giocare da 10? Sì e la cosa non mi spaventa perché ho giocato in quel ruolo sia quando ero al Marsiglia sia ora in biancoceleste”.
Le dichiarazioni del calciatore della Lazio a L’Equipe
Alla vigilia di Italia – Francia, Matteo Guendouzi ha concesso una lunga intervista a L’Equipe, affermando: “Non ho mai giocato così tanto in tutta la mia carriera con la nazionale francese. Devi saper sfruttare le tue occasioni quando l’allenatore ti chiama”.
Sui motivi che hanno portato alla convocazione
“A settembre sono stato convocato perché Tchouaméni era infortunato. Contro il Belgio sono stato bravo (2-0, 9 settembre), quindi mi sono detto che potevo tornare. Ora devo sempre mettermi alla prova in nazionale. Bisogna essere costanti, è la cosa più difficile e importante in una carriera. Penso di esserlo adesso, perché sono maturato. Sento di essere in un buon momento della mia carriera, devo sfruttarlo al meglio”.
Su come stabilire un equilibrio mentale
“Quando stai bene mentalmente nella tua vita, fa una grande differenza in campo. Sono un tipo piuttosto casalingo quindi quando posso approfitto e sto a casa. Si tratta principalmente di formazione e di vita familiare, noi giocatori dobbiamo riuscire a conciliare le due cose perché le partite sono tante e dobbiamo sfruttare il tempo in cui siamo in casa. I bambini cambiano tutto nella vita. Prima senza di loro, quando perdevo, ero molto arrabbiato. Ora sta cambiando la mia prospettiva, i bambini mi fanno dimenticare tutto”.
Sulla Lazio
“Sportivamente sappiamo poco della Lazio all’interno della Francia. Ma sono arrivato in un club storico che ogni anno gioca in Europa, con una tifoseria molto passionale sia in casa che in trasferta. Ricordo che quando sono arrivato all’aeroporto c’erano tra le 500 e le 1000 persone che mi aspettavano”.
Su Tudor
“Il suo non è un calcio che mi piace molto il suo, ma mi sono dovuto adattare. Quando ero al Marsiglia ho saputo fare quello che mi chiedeva e penso di averlo fatto bene. Qui sono rimasto professionista e ho continuato a giocare”.
Sul suo approdo alla Lazio
“Come si suol dire, tutte le strade portano a Roma. E’ vero che di Mattéo ce ne sono parecchi qui, anche all’interno del club. Non mi aspettavo di firmare in Italia quando ero giovane, ma devo dire che qui mi sto divertendo molto. Sia dal punto di vista sportivo che personale. La Serie A è totalmente diversa, sono rimasto molto sorpreso. Il livello è molto alto, basta guardare le prime 8 per capire la qualità di questo campionato. Tutte le partite sono complicate. È vero che si punta tanto sulla tattica, bisogna trovare gli spazi, le squadre lavorano molto sui video. È qui che mi sono evoluto di più, noi alla Lazio facciamo delle sessioni di video tre volte a settimana, per esempio. Per me, è il secondo miglior campionato del mondo dopo l’Inghilterra”.
Sul vivere a Roma
“Io mi trovo in una bellissima città e in un bellissimo paese. La gente è molto calorosa, sono stato accolto molto bene. Cosa ho scoperto in Italia? Il cibo (ride, ndr). Non è un mito, assomiglia un po’ anche al sud della Francia. Al di là del clima, il calore della gente è in qualche modo simile. Roma è una delle città più belle del mondo, ma ho potuto visitare anche Venezia, Milano, il Lago di Como. Ci sono posti meravigliosi qui”.
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