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Guerrieri, il portiere biancoceleste nell’anima con la Lazio nel destino

LAZIONEWS.EU – Il giovane estremo difensore biancoceleste è al terzo ritiro con la prima squadra, il prossimo anno sarà suo il ruolo di terzo portiere…

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LAZIONEWS.EUUno scudetto alzato al cielo, due coppe Italia e una Supercoppa Primavera. E’ questo il ricco bottino che Guido Guerrieri, uno dei tanti punti di forza della baby corazzata di Inzaghi, porta con sé nel calcio dei grandi. Classe ’96, ma giunto ormai al terzo ritiro con la prima squadra, attende con trepidazione il definitivo salto di qualità. Nella stagione che sta per entrare nel vivo alle spalle di Marchetti e Berisha ci sarà lui, giovane e promettente portiere con il biancoceleste dipinto nel cuore, pronto a subentrare in caso di necessità.

TERZO RITIRO – “Il giorno prima ero un tifoso, il giorno dopo un compagno di squadra”. Con questa frase può essere riassunta tutta l’emozione della prima chiamata di Guerrieri con la prima squadra laziale. Per la sfida del 20 settembre 2012 al White Heart Lane contro il Tottenham, Petkovic lo convocò in tutta fretta, un’emozione unica per un ragazzo ancora giovanissimo. Dopo 14 anni di Lazio e un percorso di costante crescita, il ruolo di terzo portiere è per Guido un premio e un grande stimolo allo stesso tempo. All’ombra delle tre cime di Lavaredo ha lavorato sodo agli ordini di Grigioni. Puntualissimo nelle uscite e sicuro tra i pali, Guerrieri fa dell’istinto una delle sue armi più efficaci, molto utile anche sui calci di rigore: basti ricordare il tiro dal dischetto parato a Verde nella finale di Coppa Italia Primavera del primo maggio scorso all’Olimpico e solo dopo la respinta ribadito a rete. A grandi riflessi abbina una buonissima capacità di giocare la palla con i piedi, tanto da far prendere più di qualche spavento ai propri compagni con alcuni tentativi di dribbling, quasi sempre ben riusciti. Queste caratteristiche fanno di lui un portiere di ultima generazione, pronto a salire di qualche metro quando la squadra attacca, in modo da assumere il ruolo di difensore arretrato in caso di ripartenza rapida degli avversari ed è quindi spesso provvidenziale in uscita, sia bassa che alta. Qualche piccolo difetto rimane da limare: può migliorare certamente nella guida dei compagni, alzando di qualche tacca i decibel vocali nei momenti in cui il reparto arretrato ha bisogno di una guida.

LE PROSPETTIVE – Piedi a terra, umiltà e lavoro duro: è questa la formula segreta di Guido Guerrieri. Lo storico preparatore dei portieri biancocelesti, Adalberto Grigioni, e tutto lo staff puntano molto sul ragazzo, tanto da respingere un buon numero di offerte da diversi club di B che hanno tentato di portarlo tra i propri pali. Incensato con premi e riconoscimenti vari, non si è mai lasciato andare a facili euforie. Nel 2013 è stato chiamato in Qatar come rappresentante dell’Italia in uno stage per i possibili portieri del mondiale del 2022, convention organizzata dalla fondazione Casillas, uno dei portieri più importanti dell’ultima decade. Blindato dalla società con un contratto fino al 2018, e fresco vincitore del premio come miglior giocatore del torneo primavera trofeo “G. Facchetti” (magra consolazione per la finale scudetto persa contro il Torino), le prospettive che l’estremo difensore biancoceleste ha davanti a sé sono ottime. Diversi estremi giovani difensori italiani sono in rampa di lancio e sicuramente Guido è tra questi. Da buon laziale è cresciuto con l’estrema ammirazione per Angelo Peruzzi e la società sembra intenzionata ad investire forte su di lui e sulla sua maturazione: chissà che un giorno non possa davvero ripercorrere le orme del suo idolo e calcare i più grandi palcoscenici del calcio internazionale.

Gian Marco Torre

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