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HELLAS VERONA-LAZIO. LA MOVIOLA. Tutto tranquillo per CALVARESE nella disfatta biancoceleste al ‘Bentegodi’
Un match stregato per i capitolini in cui lo spettacolo calcistico è stato il vero protagonista della giornata, il fischietto abruzzese non è stretto da decisioni…
La MOVIOLA a cura di Lazionews- Con la partita del ‘Bentegodi’ (17a di serie A) si chiude un 2013 dolceamaro per la Lazio. Se il campionato non ha regalato particolari soddisfazioni, la Coppa Italia vinta nel derby del 26 maggio ha sicuramente fatto dimenticare tutte le preoccupazioni. La stagione 2013-14 non sta andando come ci si aspettava e contro il Verona gli uomini di Petkovic sono chiamati a un’importante conferma, dopo la vittoria ritrovata domenica scorsa con il Livorno, per regalare ai propri tifosi e al proprio allenatore delle vacanze quantomeno più serene. Gli scaligeri sono invece la rivelazione di questo campionato, con un ruolino di marcia casalingo da primi posti, anche se sono reduci dal pareggio a reti bianche in quel di Catania. L’arbitro dell’incontro è Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo; gli assistenti sono Giachero e De Pinto, mentre il IV Uomo Meli; gli assistenti addizionali sono invece Nasca e Pairetto. Al fischio d’inizio è subito bel Verona, che fa valere la legge del proprio stadio e passa in vantaggio al 5′ con un colpo di testa di Luca Toni su assist dolce di Jorginho da una punizione sulla trequarti. La Lazio è in difficoltà e rischia di capitolare pochi minuti dopo su un azione di Iturbe che coglie impreparato Lulic, ma l’argentino calcia male in porta. Provano a reagire timidamente i biancocelesti, ma gli unici che sembrano in palla sono i soliti Klose e Candreva, con un Lulic in nettissima difficoltà. Al 24′ occasione colossale per il pareggio della Lazio con un cross di Lulic che sembra innocuo, ma Rafael si fa sfuggire il pallone, sulla ribattuta Klose spara incredibilmente su Maietta. Pareggio che poi arriva pochi minuti più tardi sugli sviluppi di un corner, battuto da Candreva, grazie a un colpo di testa di Biglia, al primo gol in biancazzurro. Con il pareggio la Lazio prende campo e viene fuori con buona grinta e qualità con un Ledesma che sale in cattedra. Ma i veneti non ci stanno e rialzano la testa con il forcing nel finale di tempo che porta alla rete del nuovo vantaggio con una punizione di Iturbe che prende velocità sul terreno imperfetto e pieno di sabbia, ma anche Marchetti non è esente da colpe. Termina la prima frazione di gara sul 2-1. Nella ripresa inizia bene la Lazio, con il piglio giusto, andando subito vicinissima al pareggio ancora da calcio d’angolo stavolta con un bel colpo di testa di Cana, ma Rafael è bravissimo a respingere. Poi su un altro corner altra chance incredibile con Dias che la sfiora di testa e Halfredsson rischia di farsi autogol su un rimpallo con Klose, ma Rafael è ancora provvidenziale sulla linea di porta.Siamo al 7‘: gara senza sosta. Ora è il Verona ad avere la posibilità del vantaggio con un tiro incrociato di Toni che colpisce l’esterno della rete. La Lazio si scopre troppo però e si espone ai contropiedi avversari. Da uno di questi nasce il gol del 3-1 veronese con la ripartenza guidata da Jorginho e Toni, che serve un cioccolatino a Romulo, comodo nel trovare il quarto centro in campionato. Non è proprio giornata per la Lazio: Keita si inventa un cross per Klose che in spaccata arriva con una frazione di secondo di ritardo e mette fuori a porta spalancata. Può solo andare peggio per la Lazio e così è: altro contropiede, Onazi e Cana scivolano in serie e per Toni è un gioco da ragazzi mettere dentro il 4-1 al 33′. I biancocelesti hanno un sussulto d’orgoglio e provano ad alleggerire il passivo con Ledesma, Onazi e un ottimo Keita, ma Rafael e la buona sorte dicono ancora di no. Anzi Toni va a un passo dal 5-1, ma il pallonetto finisce alto di pochissimo. Verona batte Lazio 4-1.
IL MATCH- Gara che inizia subito con un buon ritmo, il che preannuncia spettacolo nel corso dei 90 minuti. Al 4‘ Il primo ammonito della partita è Ledesma, per un fallo su Gomez, ma dal replay si vede chiaramente che lo scontro è fortuito e il cartellino è assolutamente esagerato, anche se comunque il fallo c’era. Sulla punizione Jorginho pesca Toni con un tocco morbido e l’ex Fiorentina e Bayern insacca l’1-0. Prova a venire fuori la Lazio, dopo aver rischiato sul tiro di Iturbe, che prima sfiora il pareggio con Klose, anche sfortunato, e poi lo raggiunge al 28′ con Lucas Biglia, che batte Rafael di testa. Il match fila via senza grossi intoppi e Calvarese lascia giocare molto, forse troppo in un paio di frangenti. Al 41‘ arriva il primo cartellino giallo anche per i padroni di casa ed è per Maietta, eccessivamente vivace nelle proteste per un fallo fischiato in favore di Candreva. Sul finire dei primi 45 minuti di gara si rifa sotto il Verona che trova la rete del 2-1 su punizione (prodotta da un fallo di Dias su Toni) con Iturbe che beffa con l’aiuto del terreno un colpevole Marchetti. Al riposo è 2-1 per i gialloblu. Si torna in campo nel segno della Lazio che ha due importanti occasioni per il pareggio ma Rafael non ci sta e respinge gli attacchi biancocelesti. Nel mezzo contatto dubbio in area veronese Halfredsson-Lulic con il bosniaco che anticipa l’avversario ma sul contrasto va a terra: contatto dubbio, ma probabilmente non c’erano gli estremi per il rigore. Dicevamo di una buona Lazio, che però è disattenta in difesa e si fa infilare da una ripartenza dei veneti che trovano il gol del 3-1 con Romulo, assistito da Toni. Al 26‘ ammonito anche Cana per un calcione rifilato ad Halfredsson che lo aveva saltato di netto. Al 33‘ il risultato prende le sembianze della disfatta: Toni firma la doppietta e il 4-1, dopo che il campo era diventato una pista di pattinaggio per Onazi e Cana. Ancora Toni sfiora il 5-1 con un pallonetto: l’ex bomber della nazionale era in posizione regolare, come giustamente avvertito dai guardalinee, quest’oggi impeccabili. Finisce 4-1 dopo tre minuti di recupero il match del ‘Bentegodi’, un disastro totale per la Lazio.
IL VOTO- In una partita in cui lo spettacolo calcistico è stato il protagonista, Calvarese non è stato chiamato a decisioni importanti, ha lasciato giocare e ammonito poco. I giudici di linea non hanno sbagliato praticamente nulla e gli unici due nei sono sull’ammonizione inesistente a Ledesma nel primo tempo e sul contatto dubbio in area veronese tra Lulic e Halfredsson, ma rimane, appunto, un dubbio. Pecche comunque recuperate dall’ottima prestazione del resto della sestina arbitrale: il voto finale è un 6.
Francesco Iucca
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