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I DUE DI PICCARI. BIGLIA, il “nuovo Veron”, dominatore; MARCHETTI dove hai lasciato i superpoteri?
Il telecronista di Mediaset Premium indica chi sale e chi scende dopo la vittoria contro il Torino…
I DUE DI PICCARI – Nuova puntata con la rubrica di Lazionews.eu: “I DUE DI PICCARI”. Al termine di ogni partita della LAZIO sarà Marco Piccari, telecronista di Mediaset Premium, a indicare chi sale e chi scende nella formazione biancoceleste. Ecco le nominations di Lazio-Torino:
I DUE “MENO”
Marchetti: “Hanno ucciso l’uomo ragno chi sia stato non si sa…”. Ancora una volta un’altra incertezza per Federico Marchetti. Il gol del Torino ha una serie di responsabili, però la conclusione di Farnerud non è sembrata imparabile. Il pallone è stato calciato centrale e da un portiere come Federico ti aspetti sempre di meglio, ti aspetti sempre la super parata o comunque quella salva risultato. Alla fine il gol di Klose fa passare in secondo piano la sbavatura di Marchetti, ma è tempo che tra i pali torni l’uomo ragno di un tempo: reattivo, tonico e sicuro. Altalenante. Voto 5.5
Anderson: “Il tuo dovere è di migliorarti di stare bene e realizzarti cerca di essere il meglio che ti riesce…”. Eugenio Finardi cantava non diventare grande, ma Anderson è ora che diventi grande. Il brasiliano ha offerto una prestazione non all’altezza. Il tecnico lo mette in campo dal primo minuto nel 4-3-3 come esterno alto, ma lui appare subito timido, impacciato e poco incisivo e spesso viene sovrastato da Peres che sembra essere, rispetto a lui, di un’altra categoria. E’ ora di crescere e diventare grandi, il tempo delle mele è finito. Impalpabile. Voto 5
I DUE “PIU’”
Biglia: “Siamo nelle stessa lacrima, come il sole e una stella Luce che cade da gli occhi…”. Contro il Torino in mezzo al campo si è accesa, ancora una volta, la luce di Lucas Biglia. El Principito ha illuminato la Lazio e accecato il Toro. L’argentino ha dettato i tempi della manovra biancoceleste alzando, abbassando i ritmi e poi all’occorrenza ha lottato come mediano per andare a sradicare palloni dai piedi degli avversari. A centrocampo è stato il punto di riferimento o per dirla alla Arrigo Sacchi, l’ex Anderlecht è stato il direttore d’orchestra capace di far suonare ai suoi una sinfonia. Lucas ha sempre giocato per la squadra e solo al 15esimo del primo tempo si è permesso un assolo e su punizione ha fatto partite un sonetto balistico da urlo che ha portato in vantaggio la Lazio. Biglia è stato il migliore, la luce splendente nel mezzo del campo che a tratti ha ricordato un altro centrocampista: Juan Sebastian Veron. Il paragone è forte ma di questo passo Lucas può solo crescere. Dominatore. Voto 8
Klose: “Quanta vita sei da vivere adesso, si adesso come saprei…”. Il campione del Mondo ha colpito. Miro è entrato nel secondo tempo è ha messo a segno il colpo del KO. Un gol dei suoi, da avvoltoio dell’area rigore. Un giocatore fantastico Klose, da vivere adesso così com’è, non importa l’età, non interessa quello che farà tra qualche mese quello che conta è avere un giocatore di questo spessore pronto ad entrare e a timbrare il match. Un esempio anche per i più giovani nell’accettare le decisioni del mister senza fare rumore. Un campione che regala alla Lazio la quarta vittoria consecutiva e dedica il gol a Stefano e Cristian, papà e figlio tifosi della Roma e tragicamente scomparsi nella sera di Roma – Bayern. Fenomenale. Voto 7.5
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