COPPA ITALIA
Il 26 maggio raccontato da Petkovic: “Ricordo la tensione dei ragazzi, cercavo di calmarli. Lulic? Quel gol lo ha reso una leggenda”
LAZIO 26 MAGGIO PETKOVIC – 26 maggio 2013: la Lazio, in finale di Coppa Italia contro la Roma, agguanta un posto nella storia e dà il benservito ai cugini romanisti. L’eroe è Lulic…
LAZIO 26 MAGGIO PETKOVIC – 26 maggio 2013: la Lazio, in finale di Coppa Italia contro la Roma, agguanta un posto nella storia e dà il benservito ai cugini romanisti. L’eroe è Lulic, che al ’71 regala al popolo biancoceleste una gioia senza precedenti. A ricordo di quell’impresa è intervenuto l’ex mister biancoceleste Petkovic, allora al timone della squadra: ecco cosa ha detto a La Gazzetta dello Sport.
RICORDI – “Ricordo la tensione dei giocatori che erano a Roma da tempo. Io cercavo di calmarli. Non potevo immaginare… Oggi i giorni precedenti a quella partita li vivrei con molta più ansia. Pensavo fosse importante conquistare la coppa perché in Italia vincere non è facile, ma per la Lazio quel trofeo ha un valore speciale perché arrivato contro la Roma”.
L’IMPORTANZA DEL SUCCESSO – “L’euforia nei giorni successivi era incredibile e non è mai passata. Non importa che io sia in Italia, in Svizzera o in vacanza in America. In qualsiasi parte del mondo io incontri tifosi laziali, tutti mi dicono: ‘Grazie per il 26 maggio'”.
FESTA – “Era…continua. Per mesi, a ogni partita, i tifosi esultavano allo scoccare del 71’ minuto, quello del gol di Lulic. Per tutta l’estate c’erano aerei che sorvolavano la città con striscioni relativi a quella partita. Incredibile”.
LULIC – “Quel gol lo ha reso una leggenda, lo ha reso immortale, e se lo merita. È un ragazzo d’oro, che mette il cuore in quel che fa. Lo avevo allenato pure allo Young Boys e al Bellinzona, gli sono molto affezionato”.
SULLA LAZIO DI OGGI – “Inzaghi è l’uomo giusto al posto giusto. Gli mando i miei complimenti. Dispiace per come è finito il campionato. Il discorso Champions andava chiuso prima. L’Inter dopo la gara col Sassuolo era morta, ma col pari della Lazio a Crotone è resuscitata. A quel punto era difficile. Una squadra come l’Inter non muore due volte in una settimana”.
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