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Il 4-3-3 strada giusta ma con il Profeta non c’è dinamismo
IL CORRIERE DELLO SPORT (F. Patania) – La LAZIO nella prima mezz’ora della ripresa è piaciuta. Ma ai fianchi di BIGLIA servono due incursori, così Hernanes diventa un lusso insopportabile…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La LAZIO è un cantiere aperto – spiega ‘Il Corriere dello Sport‘ – ed è sempre più difficile capire quali siano le mosse giuste da effettuare. Dentro la sconfitta con l’Atalanta, ci sono alcuni spunti positivi su cui Petkovic dovrà lavorare. Nell’estate 2012, quando era arrivato alla Lazio, quel suo passo «verso la squadra» si rivelò determinante per un gruppo abituato a misurarsi sulla tattica e attendista sul campo. Nacque dal confronto la formula del 4-5-1. Quest’anno sta provando varie alternative tattiche ma gli interpreti fanno la differenza. Quindi ok il 4-3-3 ma non quello visto dal primo minuto a Bergamo. Per il 4-3-3 servono attaccanti esterni che sappiano puntare l’uomo e creare la superiorità numerica, aiutando anche nella fase difensiva. FELIPE ANDERSON, PEREA E FLOCCARI provavano a scambiarsi le posizioni e il ruolo di centravanti: si sono solo pestati i piedi. Molto meglio, invece, con l’ingresso di KEITA e CANDREVA. La Lazio, nella prima mezz’ora del secondo tempo è piaciuta molto. Il problema si è palesato a centrocampo: Biglia si muove più di Ledesma ed è il play giusto per un calcio offensivo. Ai suoi fianchi servirebbero due cursori. Onazi di sicuro, forse anche Gonzalez. Hernanes fatica. Non è quel tipo di giocatore e non lo diventerà mai. Così diventa un lusso insopportabile e produce squilibri al centrocampo.
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