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IL CORRIERE DELLO SPORT. RUZZI: «Colpa di Reja e Tare se Zarate andrà via. Ma mai alla Roma…»
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. L’agente Fifa che ha portato l’argentino alla Lazio parla della situazione del suo ex assistito…
IL CORRIERE DELLO SPORT. RUZZI: «Colpa di Reja e Tare se Zarate andrà via. Ma mai alla Roma…»
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. L’agente Fifa che ha portato l’argentino alla Lazio parla della situazione del suo ex assistito…
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(foto Getty Images)
ROMA – Luis Ruzzi, ingegnere per vocazione, agente Fifa per professione, passaporto argentino, cuore italiano, è l’uomo che ha portato Mauro Zarate in Italia, ripescandolo in Qatar per farlo scoprire alla Lazio. E’ stato il suo padre putativo, «poi questioni private ci hanno costretto a non lavorare più assieme ». […] Luis Ruzzi ha preso la parola su « Radio Radio » alle 14.33, ha smesso di parlare alle 16.19. Alla fine era esausto, ha chiesto addirittura « scusa a tutti » , con una voce fioca, poi si è eclissato. Lui, non le sue parole.
Ruzzi, lei è stato il procuratore di Zarate?
«No, non lo sono mai stato, anche se ho condotto la trattativa per portarlo in Italia. Siamo molto amici, ma non abbiamo più legami quindi posso parlare di lui senza timori, né ricatti. Dico solo la verità su Maurito, anzi Mauro, Maurito ormai alla Lazio non esiste più».
Reja ha detto che Zarate vuole andare via dalla Lazio. Perché?
« In realtà l’hanno messo nelle condizioni di andarsene. Lui non ha più scelta. L’hanno demolito nello spirito, va al campo e l’allenatore neanche lo saluta».
Ma Zarate è stanco della Lazio? Il rapporto si è guastato?
« Guardate, era stato Zarate a scegliere la Lazio, Lotito non avrebbe nemmeno avuto i soldi per ingaggiarlo. Dopo il primo anno alla Lazio, sono andato in Qatar per la trattativa, gli arabi volevano oltre 30 milioni ma fu Maurito a rivelare a Lotito la questione della clausola rescissoria fissata a 20 milioni di euro. E Zarate in quel momento, dopo il primo anno in Serie A e la vittoria in Coppa Italia, valeva molto di più. Maurito mi disse: “Io voglio restare alla Lazio, fammi riscattare”. Fu lui a voler restare. Adesso va male? Ci credo, dopo Ballardini e dopo quest’altro allenatore, lo hanno messo ai margini ».
Ma lui non ha sbagliato nulla?
«Credetemi, c’è un gruppo all’interno della Lazio che lo ha messo ai margini, non lo vede bene per questioni di ingaggio. Io avevo detto a Lotito, “Maurito è la tua salvezza, i tifosi sono contro di te ma se tu chiedi scusa e valorizzi Maurito, i tifosi staranno con te, loro adorano Maurito. Ma se tu lo lasci solo in questo ambiente, lui verrà emarginato” ».
Può fare i nomi di questo gruppo?
« Non vale la pena, vi dico solo che Tare è arrivato all’aggressione fisica su Maurito. Ma poco male, adesso Zarate andrà via e dimostrerà che giocatore è. […]
Quali cattiverie, perché non si spiega?
« Stavamo andando in Qatar per la trattativa di riscatto, dietro di me erano seduti Lotito e Tare. Tare diceva a Lotito di lasciar perdere Zarate, perché Maurito faceva una vita disordinata. Mi sono voltato, ero furioso, gli ho detto, “ Igli, cosa stai dicendo? Maurito fa una vita da vero professionista, tu parli ma neanche lo conosci…”. Maurito usciva tutte le sere a cena con me, sapevo come viveva. Tare metteva bocca sulla questione, sempre, era uno stillicidio continuo, di un gruppo di persone attorno a Tare. […] » .
Ruzzi, se Zarate lascia il ritiro, come la settimana scorsa, forse qualche colpa ce l’ha anche lui. O no?
«Ma per favore, basta con quella storia. Tutti, e dico tutti, sapevano che Maurito non avrebbe mai giocato con il Rabotnicki, lo sapevano anche le pietre. Cosa deve dimostrare Maurito ancora? Lui per la Lazio ha fatto persino il terzino. Mi ricordo l’anno scorso, a Palermo, a fine gara qualcuno mi disse, “Luis, visto Zarate, ha bloccato Balzaretti…”. Ma come si può. Guardate, questo è un allenatore che se avesse Carl Lewis gli farebbe correre i 10mila metri, poi andrebbe in conferenza stampa e direbbe “Carl Lewis non può fare atletica leggera, non è un vero atleta”. Ma Carl Lewis è un velocista, non è che può fare atletica, semmai non può fare i 10mila metri! Ma queste cose le capisce anche un bambino!».
Ma ultimamente Zarate ha assunto atteggiamenti poco costruttivi?
« Il 27 dicembre scorso mi ha chiamato Tare, dopo che non ci parlavo da tempo. Ero sorpreso, pensavo mi volesse fare gli auguri di Natale, per fare pace. Invece mi dice “stai rovinando Zarate; lui doveva tornare il 28 dicembre a Roma invece torna il 29”. Maurito aveva avuto un problema, gli ho spiegato e gli ho chiesto, “ scusa, ma Muslera e gli altri sudamericani quando rientrano?”. Lui mi ha risposto, “beh, loro hanno avuto problemi con i biglietti, rientrano il 31 dicembre”. Ma vi pare normale? Ora, se ci sono problemi, un giocatore lo multi. Invece Tare addirittura un giorno gli ha messo le mani addosso. […]
E Zarate come reagì?
« In silenzio. Sempre. Maurito non parla mai male dei compagni, sono sempre altri che parlano male di lui».
La Lazio sta sbagliando, dice lei. Ma come?
«La Lazio ha preso un allenatore mediocre per sostituire Ballardini. E’ andata a Spalato a ripescarlo, chi mai ci andrebbe… L’allenatore era stato avvertito dell’esistenza di un gruppo che aveva emarginato Zarate, ma Reja è arrivato alla Lazio già prevenuto, già convinto che Maurito non servisse, che fosse un dribblomane. D’altronde l’allenatore ha avuto problemi anche con Lavezzi a Napoli. […] ».
Ma Lotito in tutto questo?
«Lotito mi ha stupito. Non lo difende né ha saputo valorizzarlo. Lotito non è riuscito a sfruttare l’immagine di Maurito, che resta l’idolo dei tifosi della Lazio. Ma dico io: sei un presidente che ha speso 20 milioni in contanti, in contanti!, per Maurito. E dovresti dire al tuo allenatore: “ tu davanti a tutti devi sempre dire che non hai mai allenato uno più forte di Maurito”. Poi magari hai intenzione di venderlo, ma lo vendi a 20-25 milioni. […]».
Ma ci sono anche ragioni tecniche dietro le scelte di Reja. Per esempio, Zarate è uno che fatica a passare il pallone. E’ d’accordo anche lei?
« Neanche Garrincha passava mai il pallone, che discorsi sono… La Lazio ha in rosa un giocatore come Gonzalez, ma l’allenatore della Lazio si è accorto di Gonzalez solo in Coppa America. Per favore… Guardate, solo Reja poteva mancare il quarto posto nello scorso campionato, solo lui poteva arrivare quinto invece che quarto…».
Un momento: nella gara decisiva è stato proprio Zarate a sbagliare il rigore, con l’Udinese.
«Sì, sì, il rigore. I rigori li sbagliavano anche Maradona e Pelè… Altro che rigori».
Scusi, se Zarate è così forte perché era andato a giocare in Qatar?
«Intanto diciamo che per Lotito è stata una fortuna, perché prendendolo dal Qatar ha fatto un affare, ritrovandosi in prestito un gioiello. Maurito in Qatar era andato per soldi, per tanti soldi, ma l’avrebbero fatto tutti. E venendo alla Lazio ha rinunciato a un sacco di soldi, almeno due- tre milioni l’anno. E’ arrivato in Serie A per dimostrare di essere un grande giocatore. Lo ha dimostrato, e qualcuno alla Lazio è diventato invidioso. La verità è che alla Lazio non si può costruire niente, è un deserto su cui non cresce un fiore. E tra un po’ se ne andrà anche l’aquila, vedrete…».
Ma perché i compagni sarebbero invidiosi?
«Non dico tutti, ma qualcuno. Vi racconto un fatto. Qualche giorno dopo la vittoria in Coppa Italia, nel 2009, andammo tutti a cena, tutta la squadra. Arrivò un giocatore, si avvicinò a Maurito, si salutarono, poi lui si tolse l’orologio, sarà costato almeno 15mila euro, e l’ha regalato a Maurito. Io gli dicevo, “ma che fai, questo vale un sacco di soldi…”.[…] ».
Ora invece chi è?
«Ora è spento, è triste alla Lazio. Se tenta un dribbling l’allenatore si infuria, si strappa i capelli, lui vuole che insegua gli avversari… Robe da matti. Perché l’allenatore non chiede a Cissè di fare il terzino? Ora Maurito vuole andare via perché si sente un altro, non si sente più un giocatore. Prima si divertiva e faceva divertire, ora gli hanno tolto il piacere di giocare».
Ok, ma è arrivato in ritiro, a sentire Reja, con 6 kg di troppo…
«Ma quale giocatore non si presenta in ritiro in sovrappeso. Il ritiro serve a quello, a smaltire i chili in eccesso. Ma, anche se ci fosse il problema, lo risolvi faccia a faccia con il giocatore, in casa. Nessuna società permetterebbe di andare in conferenza stampa a un allenatore, per sparare a zero sul fatto del peso.[…]».
Ma perché Zarate non esce allo scoperto, non si difende?
«Maurito non può dirlo, è sotto ricatto. Una volta, per un’intervista, Lotito mandò l’addetto stampa con Maurito. Io ero con lui e dissi all’addetto stampa, “no, io e te usciamo, cosa vuoi fare, controllare quello che dice? Non esiste, lui resta solo con il giornalista e fa l’intervista”. Maurito non è libero di parlare ma tutti lo controllano».
Siamo a questo livello?
« L’anno scorso siamo andati in trasferta a Saragozza, trasferta in un giorno solo perché la Lazio non voleva pagare una notte d’albergo alla squadra. Rientriamo e Maurito ha un dolorino. Allora dissi “facciamogli fare subito dei controlli”. Loro mi dissero “no, non, che fretta c’è, aspettiamo qualche giorno”. […]».
Ma resta che l’atro giorno ha abbandonato il ritiro.
« Allora, diciamola tutta. Zarate non avrebbe mai giocato con il Rabotnicki. E’ stato Tare a ire a Zarate di andare a casa, ma lo stesso Tare si è ben guardato dal dirlo all’allenatore. In tutte le amichevoli, Reja non l’ha mai fatto giocare, per esempio, un minuto con Klose, almeno per vedere come si trovavano insieme. Lui, niente. Nemmeno in Serie D un allenatore si comporta così, fa errori del genere».
Si stupisce?
« E’ che non capisco Lotito, che ha lasciato tutto in mano a persone così. Ma questo gruppo gli sta rovinando un capitale da oltre 20 milioni di euro. L’allenatore parla tanto ma lascia Maurito in panchina quando può; l’ha lasciato anche nei derby, ma deve ancora vincerne uno.[…]».
Dove andrà allora Zarate?
« Credo che il club voglia mandarlo in Russia, e comunque non in un club di primo piano, una squadra dove Zarate torni Zarate. La Lazio vuole evitare di ritrovarsi un boomerang che dimostri tutti i loro errori. Alla Roma? Nooo, Maurito è un fanatico tifoso laziale, alla Roma non potrebbe mai andare. Maurito è diventato tifoso della Lazio».
Ma Zarate ne avrà commessi di errori?
« Sfido chiunque a dire di aver mai visto Maurito in atteggiamenti poco professionali, che so leggermente brillo. Mai. Maurito è un professionista maniacale, nella sua vita c’è solo il calcio. Si allenava con un preparatore atletico specifico, che pagava lui, la Lazio gli ha impedito di continuare a farlo. Ma lui ama solo il calcio».
Delio Rossi era riuscito a gestirlo?
«Ma Rossi è un grande allenatore. Una volta l’ho incontrato a Fiumicino, ci siamo conosciuti in quella occasione. Mi disse, “ mi saluti Maurito, ho grande rispetto per lui; gli ho chiesto di farmi vincere la Coppa Italia e lui l’ha fatto”».
Ma anche la Lazio è stata importante per Zarate. Prima di arrivare in biancoceleste non era così considerato.
«Forse per voi, in Italia. Maurito in Argentina è famoso da anni. E’ stato il più giovane marcatore nel campionato argentino, ha vinto un campionato con il Velez, poi il Mondiale Under 20, poi la Coppa Italia con la Lazio, ma nella Lazio che altro poteva vincere? Nel Mondiale vinto nel 2007, le stelle dell’Argentina erano lui e Aguero.[…]
Ma se Zarate dovesse restare che succederebbe tra lui e Reja?
«Secondo me Reja salta il 16 ottobre: quel giorno c’è il derby, se la Lazio dovesse perdere non credo che Reja resterebbe al suo posto, dopo cinque derby persi di fila. Comunque i rapporti tra Maurito e la Lazio non si possono più recuperare. Lotito non muove un dito, il direttore sportivo non esiste, l’allenatore ha parlato chiaramente. Non ci sono possibilità di recuperare, ripeto, Reja non lo saluta neanche ».
Ma quanto vale ora Zarate, secondo lei?
«Lotito l’ha pagato 20 milioni in contanti, ora ne vali molti di meno. Ma Lotito ha fatto una serie di errori clamorosi e ora ne paga le conseguenze. Conseguenze gravi».
Perché questo rapporto è scaduto così? In parte perché Zarate è fragile caratterialmente?
«Guardate, Maurito è l’ultimo di cinque figli, è naturale che in famiglia sia stato coccolato, sempre, da tutti.[…]».
Se dovesse lasciargli un messaggio, dopo questa lunga testimonianza, cosa gli direbbe?
«Maurito, spero che tu riesca ad andare via. Ai tifosi dispiacerà, lo so, ma tu hai perso l’allegria di giocare. Vai via e ritrovala, quell’allegria. Perché potrai ritrovarla solo da un’altra parte».
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