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Il grande ex Klose: “Immobile fortissimo. Strakosha vera sorpresa”
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LAZIO DICHIARAZIONI KLOSE – L’ex Panzer della Lazio, Miroslav Klose, ha lasciato un segno indelebile nei ricordi di tutti i tifosi biancocelesti. Uomo schivo, all’apparenza freddo, che grazie alla sua esperienza infinita nel mondo del calcio e ai suoi gol, ha conquistato sin da subito l’affetto del popolo laziale. Intervistato dai microfoni della Gazzetta dello Sport, il tedesco ha rilasciato dichiarazioni importanti sulla squadra di Inzaghi. Ecco le sue parole.
Inzaghi
“Sta facendo un lavoro eccezionale. Mi sento molto spesso con Lulic e mi ha confermato le sensazioni che ho avuto vedendolo da lontano: nelle sue prime 7 partite, quelle finali della stagione 2015-16, era ancora evidentemente inesperto. Non sapeva che modulo utilizzare, era un po’ timido nel rapportarsi con i calciatori. Ora è molto più sicuro di sé. Sta facendo bene, sono contento per lui e per la Lazio. La vera sorpresa però è un’altra…”.
La sorpresa
“Strakosha. Quando c’ero io era il terzo portiere. Sinceramente avrei puntato tutti i miei risparmi sul fatto che non sarebbe riuscito a diventare il titolare. Non trasmetteva sicurezza. Ma la sua crescita dimostra semplicemente che bisogna dare spazio ai giovani e dar loro il tempo di crescere”.
Immobile
“Ho sempre pensato fosse forte, già quando era al Torino. Lavora molto per la squadra, corre molto, lotta, e si crea molte palle gol così. Proprio come facevo io”.
La Champions League
“C’è evidentemente una componente di sfortuna. Spesso la squadra perde punti in partite che teoricamente non dovrebbero essere insidiose. C’è un problema di testa, perché bisogna capire che anche gare con avversari meno blasonati e in stadi meno stimolanti i punti a disposizione sono sempre 3. A volte c’è anche un problema di rosa, che non sempre è lunga. Anche quest’anno, vista la qualità del campionato italiano, sarà difficile per la Lazio arrivare quarta”.
Futuro in biancoceleste
“Sì, il mio obiettivo è arrivare in Bundesliga, in Serie A o comunque in un campionato top. Vediamo se ci sarà l’occasione. Ma con calma: sono convinto che si debba allenare nelle giovanili per comprendere davvero questo mestiere. Anche da giocatore si parte dalle giovanili per poi arrivare in alto”.
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