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IL MESSAGGERO. Imperdonabile LAZIO
Una sintesi dell’articolo de Il Messaggero. Pesante sconfitta a Novara: la Champions è davvero a rischio…
IL MESSAGGERO. Imperdonabile LAZIO
Una sintesi dell’articolo de Il Messaggero. Pesante sconfitta a Novara: la Champions è davvero a rischio…
La Lazio si butta via. E non bastano le assenze, seppur importanti,a giustificare la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. La squadra di Reja perde anche a Novara, una squadra con un piede già in serie B, che però gioca con gambe, cuore e volontà, dimostrando di meritare ben altra considerazione. La Lazio, al contrario, al companatico della Champions, invita altri pretendenti grazie all’ennesimo, ingiustificabile, inammissibile, scivolone. L’undicesimo in campionato. Troppi per legittimare ambizioni e proclami che lo stesso allenatore avanza alla vigilia della partita. Lontano dall’Olimpico i biancocelesti diventano piccoli piccoli, evidenziano errori tattici, tecnici e una mancanza di personalità che preoccupa in vista della trasferta di Udine. La squadra d’acciaio, che raccoglieva risultati su ogni campo, è solo un ricordo. Ora è un gruppo flaccido, spuntato, che pare arrivato al capolinea, come le stesse parole dell’allenatore lasciano intuire. Un punto con Lecce e Novara: un passo da retrocessione, più che da terzo posto, che rischia di compromettere la stagione. Reja comincia con Rocchi e Kozak in attacco e chiude con Kozak, Alfaro e Rozzi:stranezze di gestione, ma anche gravi colpe del mercato di gennaio. Non potendo recuperare Matuzalem, dopo il provino negativo sostenuto prima dell’incontro, il tecnico cambia modulo e schiera una squadra con due punte. La Lazio, che appare più solida, fisica e compatta, prova a fare la partita ma trova davanti un avversario tonico, determinato, deciso a tenere botta. Buona circolazione della palla, almeno fino alla trequarti, ma un’aridita offensiva disarmante. I piemontesi, più agili e freschi, si chiudono con ordine e ripartono con manovre agili che creano problemi al dispositivo arretrato biancoceleste. La sfida è equilibrata e combattuta ma offre poco spettacolo e stenta a decollare. L’autorete di Diakitè, che devia in porta un cross di Mazzarani, è l’episodio che dà la scossa alla gara e scuote la Lazio, brava a pareggiare subito dopo. Nella ripresa ci si aspetta il forcing biancoceleste per ammansire le velleità dei padroni di casa e acciuffare un successo pesantissimo. Invece è il Novara a cominciare con passo deciso e ritmo alto al cospetto di un avversario che esita, rallenta, non incide, stenta a entrare nel vivo del match e troppo evanescente in avanti. Ci vogliono una ventina di minuti per far uscire dal torpore fisiologico la compassata formazione di Reja. Al 20’ si registra l’episodio più discusso della giornata quando viene annullato, per fuorigioco, un gol a Kozak. Orsato prima convalida, tra le veementi proteste dei locali, poi si consulta con l’assistente Altomare e cambia idea,gelando l’esultanza dei laziali. L’ultimo tocco, che smarca Kozak, è di Diakitè, quindi decisione giusta. Come contro la Juventus è ancora una punizione dallimite a condannare la Lazio alla sconfitta. L’esecuzione di Mascara è da manuale, con palla che finisce nel sette alla sinistra di Marchetti. Una prodezza balistica che fissa il punteggio sul 2-1 e regala ai piemontesi una vittoria di prestigio. Tutto da rifare, tutto più complicato, tutto ancora in ballo con Napoli, Inter e Udinese,molto più vicine: servirà un’impresa a Udine. Ma questa Lazio, anemica e con il fiatone, non fa più sognare.
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