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Il Politico Santori: “Sono laziale dalla nascita. Petko? Mi piace ancor più come uomo che come allenatore”

Un grande tifoso dalla nascita parla del suo amore per la Lazio…

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Il giovane consigliere di Roma Capitale, Fabrizio Santori, ha parlato del suo amore per la Lazio al “Tempo”, come si legge da Lazialità.it. Di seguito le sue dichiarazioni:

Quando è nato questo amore per la Lazio? “Da piccolo per tradizione , mio nonno era della Lazio e la famiglia di mio nonno pure, diciamo che tutto parte da lì. Sono stato fortunato perché ho incontrato la famiglia di mia moglie, dove sono tutti tifosi biancocelesti. Quando gioca la Lazio, ci vediamo insieme le partite. C’è solo una pecora nera ed è mio fratello più grande, Stefano, l’unico che tifa Roma, mentre l’altro, Augusto, è laziale. Tifo Lazio per tradizione di famiglia e per carattere”.

In che senso per carattere? “ Perché ho sempre cercato di andare controcorrente. Non era facile negli anni ’82-’83, quando ero piccolo, stare in classe tipo con venti ragazzini della Roma, quattro che non seguivano il calcio e l’unico laziale che ero io. Ma non mi importava, anzi, quando trovavo un altro bambino laziale come me, ci univamo e tifavamo insieme. La mia è una predisposizione caratteriale, mi piace stare vicino alle persone, alle cose, soprattutto nelle difficoltà e quando non è scontato. Ovviamente mi riferisco alle difficoltà di quel periodo, perché poi con la Lazio abbiamo vissuto momenti meravigliosi, vincendo trofei a livello europeo e togliendoci soddisfazioni enormi in questi anni”.

Va allo stadio quando la Lazio gioca all’Olimpico? “ Ho sempre avuto l’abbonamento in Curva Nord, per un periodo ho dovuto necessariamente lasciare per impegni di lavoro, ma da un po’ sono tornato. Vado in Tribuna Autorità, anche se sinceramente non mi si addice molto perché c’è molto “aplomb” e devo stare fermo, in silenzio. Soffro troppo”.

La prima trasferta? “ Da bambino, a Firenze per Fiorentina- Lazio. L’ultima, a Londra ,per Tottenham- Lazio”.

Che ci dici di Vladimir Petkovic? “ Bellissima sorpresa. Mi piace ancor più come uomo che come allenatore, non perché non sia soddisfatto dei risultati, ma mi ha fatto una grande impressione soprattutto come persona. Un uomo retto, sobrio, serio, onesto, che si assume le sue responsabilità e sa farsi rispettare nello spogliatoio”.

Il suo giocatore preferito? “ Miroslav Klose. Per gli stessi motivi del mister, perché mi piace prima come uomo e nei comportamenti. E’ la nostra punta di diamante. Dopo, ti dico Gonzalez, fondamentale nel gioco della Lazio”.

Parliamo di derby. Come lo vive? Ha una scaramanzia? “ Lo vivo con un forte stato di agitazione durante la settimana che lo precede, senza particolari scaramanzie. Certo, non mi sognerei mai di dire prima frasi del tipo “ vinciamo noi o ne facciamo quattro”. C’ero all’ultimo, non potevo perdermelo”.

 Il gol e il suo derby del cuore? “ Potrei dirne tanti, perché i derby quando si vincono sono tutti belli. Mi piace ricordare un gol di Bertoni in un Roma- Lazio del 1989, che si giocava allo stadio Flaminio e finì in pareggio. Ero con mio papà”.

Un pensiero sul recente ritorno di  Gascoigne? “ Un’emozione grande, soprattutto ascoltando le sue parole e vedendolo così commosso. Come uomo mi piace ricordare i suoi tanti scherzi, come calciatore il suo gol capolavoro a Pescara”.

Chi arriva prima in campionato: Lazio o Roma? “ Oggettivamente la Lazio è più forte della Roma e per me arriverà sopra. Ma dipende solo dalla Lazio e nessun altro”.

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